Buongiorno, mi chiamo Kika e vorrei raccontare la mia esperienza con l’avveneristico mondo degli incontri virtuali e… disincantati!
Non rivelo in anticipo l’idea che mi sono fatta, lascio il finale… in giallo!
Insomma, bando alle ciance. Correva l’anno beh! Sì… è un po’ datato l’approccio ma ugualmente pertinente, spero.
Dunque, mi sono iscritta ad una chat di Virgilio, circa 12/13 anni fa, ispirata dal film “You have got a mail“, da inguaribile romantica impenitente, sperando magari chissà di imbattermi in un “Seth” sfolgorante od anche in un più mortale “Darcy“. Completo il mio account nella maniera più realistica possibile, assecondando il mio modo di essere! Invento un nickname che non lascia spazio a fantasie…. e via! Entro in questa chat virtuale e mi accingo a capirne le ostruse regole.
“ciao, da dv?” ….”Qt?” …. oh! Cavolo, avranno bruciato le vocali al rogo mentre ero persa nei meandri delle registrazioni? Mah!
Cambio “room“… e ritrovo gli stessi geroglifici! Insomma, non che io voglia farvi le pulci ma di tutta questa “concisione” poi, cosa ne faremo? io mi sono iscritta qui, per “impiegare” “investire” ludicamente (o per lo meno spensieratamente) il mio tempo! Pertanto, cerco di rispondere ai primi approcci, in maniera canonica e sprezzante del periglio, usando anche le vocali …per giorni, alla seconda/terza dmd (domanda) cadevo in un silenzio imbarazzante e chiudevo sconsolata. Forse, non ero pronta o forse la realtà si rivelava ben diversa dalle fantasie di celluloide. Poi, il giorno dei giorni, mi contatta “poeta70” …in una “finestra pvt”, nessuno poteva leggere tranne noi due… e lì una cascata di sensazioni indescrivibili si fecero largo nella mia mente, rimbalzando nel cuore! Per qualche settimana, ero galvanizzata a bestia, mi piaceva il mistero che avvolgeva questi incontri quotidiani, il potersi raccontare senza veli e pregiudizi, parlare con un interlocutore scevro da sovrastrutture era oltremodo stimolante. Si parlava del più e del meno, finanche di politica e religione senza incomprensioni… che strano! Poi, però comiciarono i problemi… beh! Per qualcuno forse può apparire una banalità ma per me la situazione cominciava a diventare pesante. Le domande si facevano sempre più intime, fino a superare i livelli di guardia! Non che io sia una bigotta, ma certe libertà le trovo di cattivo gusto! Il mito della caverna, vandalizzato dalla concupiscenza, nebulizzato al grido del “mordi e fuggi” e dalla generazione del “crudo cotto e mangiato”! Che delusione incalzante e deprimente! Il poeta, che di poesie non ne aveva poi lette tante e men che meno scritte, scappò a gambe levate e senza troppi convenevoli mentre io “sedotta ed abbandonata” dal sedicente “cantore“, appendevo al chiodo il mio nickname e cercavo di lenire le mie ferite con un unguento quasi magico, conosciuto ai più con il nome di “nutella“.
Dal giallo al noir il passo è breve.
Cara Kika,
capisco lo sconcerto, eri in cerca di un soulmate e hai trovato un ipocrita poeta. Hai appeso il nick al chiodo e ti sei arresa! Cosa avrebbe comportato il continuare a mettersi in gioco, non ci è dato saperlo.
Le chat sono un immenso mare di illusorie opportunità a disposizione, e tanta abbondanza può generare confusione e saturazione. Come orientarsi? Piccoli accorgimenti da usare nella stesura del profilo possono, forse, ritornare utili… l’intimare ad alcune tipologie di umani di tenersi alla larga, ad esempio. Si sa di un signore poco piacente e presuntuoso che dichiarava di gradire i mitili ma non le “cozze”! Perchè non imitarlo dichiarando la propria avversione per scorfani e senz’anima? E, ancora, perchè non mettere paletti virtuali tra i nostri gusti in fatto di cultura e quelli degli altri, ironizzare nel descriversi, chè la compresnsione dell’ironia è già di per sé sinonimo di intelligenza, tutto per aiutarsi a tener lontani i più noiosi?
E se nulla ferma i doppiogiochisti e i lupi cattivi travestiti da poeti che fare? BANNARLI senza pietà e riguardarsi intorno.
Ci si ritrova nuovamente ad affrontare le millenarie diverse aspettative del femminile e del maschile. Di chi ha bisogno di un incontro di “teste” consapevole del fatto che da lì nasce ogni desiderio, e di chi dal desiderio si fa governare.
Che meraviglia potersi scambiare un pizzico di reciproca “diversità” ed incontrarsi a metà strada, le une più desideranti e gli altri più galantemente pensanti.
Che ne diresti, cara Kika, di schiodare il nick e rimettersi in gioco? E magari mollare il barattolo di nutella al Darcy di turno portatore di pregiudizi? E’ un diritto di tutti ricercare un pò di felicità!