Il Consiglio Europeo ha discusso e adottato conclusioni sul Sahel. Il Consiglio ha ribadito che il Sahel è una priorità strategica per l’UE e i suoi Stati membri. Le varie riunioni previste nella settimana del 13 maggio sono una dimostrazione di questo senso di priorità e dell’approccio integrato dell’UE nei confronti della regione.
I ministri degli affari esteri si sono confrontati per definire il quadro politico, che dovrebbe essere incentrato sugli aspetti relativi alla sicurezza, in preparazione degli scambi di opinioni che i ministri degli esteri e quelli della difesa dell’UE terranno con i loro omologhi dei paesi del G5 Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger). I ministri dell’UE responsabili dello sviluppo valuteranno come intensificare l’impegno a lungo termine e il sostegno dell’UE nei confronti della regione.
Le conclusioni dell’Unione Europea sul Sahel
Le conclusioni ricordano che l’UE si schiera con le autorità e con le popolazioni del Sahel, che continuano a dover far fronte a sfide di varia natura:
- politiche, segnatamente gravi carenze in materia di governance, Stato di diritto e protezione dei diritti umani
- di sicurezza, con l’espansione della minaccia terroristica, della violenza estremista e della criminalità organizzata, compresa la tratta degli esseri umani, tenuto conto dei cambiamenti climatici che producono effetti negativi sulle risorse naturali e alimentano i conflitti locali
- in materia di sviluppo, con una povertà endemica, una forte dinamica demografica e una scarsa coesione socioeconomica
- tali elementi contribuiscono al peggioramento dell’insicurezza alimentare, all’aumento della pressione migratoria e al deterioramento della situazione umanitaria
È in questo contesto che, in pochi mesi, si è registrata una ripresa significativa dei conflitti intercomunitari in vari paesi della regione. Spetta anzitutto agli Stati del Sahel raccogliere queste sfide e far fronte a tali carenze, forti dell’appoggio della comunità internazionale.