Via libera della Commissione italiana Unesco all’iscrizione della pizza napoletana nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Con il riconoscimento della pizza come patrimonio dell’Unesco si tutela un business che solo in Italia ha raggiunto i 10 miliardi di euro, nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio dove lavorano complessivamente oltre 150mila persone.
Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze per un totale di un miliardo e mezzo all’anno anche se i maggiori “mangiatori” sono diventati gli Stati Uniti che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all’anno, quasi il doppio di quella degli italiani che si collocano al secondo posto con una media di 7,6 chili a testa.
“Il riconoscimento dell’Unesco – dichiara l’assessore al Lavoro e alle Attività produttive del Comune di Napoli Enrico Panini – ci riempie di orgoglio ed ha un valore importante non solo per la città di Napoli, ma per l’Italia intera. Perché la pizza è il simbolo dell’identità del nostro Paese.
Questo primo importante passo lo dedichiamo alle donne e agli uomini di questa città che hanno preservato nei secoli una tradizione attenta agli ingredienti genuini. Siamo contenti soprattutto perché la decisione della Commissione Unesco arriva ormai a pochi giorni dall’inizio di Expo 2015 in cui il Comune di Napoli, attraverso NAPOLIperEXPO, ha puntato sin da subito per affermare ancora una volta l’importanza del patrimonio culturale agroalimentare di questa città”.