La Patchanka made in Puglia ancora una volta sarà protagonista del live al tramonto del Dum Dum Republic. Un dj set scanzonato ed ironico, un’architettura di divertimento che punta all’irriverenza, tra funk, hip hop, suoni vintage con selezione in vinile, swing pop, reggae edacid jazz, quello di Tuppi B Dj, che Domenica 23 aprile a partire dalle ore 16, torna a movimentare l’happy hour della repubblica indipendente del Dum Dum: un luogo di poeti e di viaggiatori, in bilico tra storia e natura, immerso nella vertigine emozionale del mare che si impone all’orizzonte e, alle spalle, l’imponenza dell’area archeologica dei templi di Paestum. Un tempo a tratti rarefatto e rallentato per rilassare lo spirito, in altri frenetico, per ballare a piedi scalzi sulla sabbia. A scandire il ritmo solo la musica, sempre ricercata ed alternativa.
“Da buon pugliese amo stare bene, ascoltare buona musica, passare il tempo con gente nuova e il Dum Dum riesce a coniugare tutti questi elementi al meglio – racconta Tuppi – Quando MissPia mi invitò per la prima volta in occasione del Primo Maggio mi parlò di un posto magnifico, ma non avrei mai immaginato di trovarmi in un luogo così speciale. La crew è il vero segreto di questo spazio incredibile, in cui si può ascoltare musica finalmente “diversa”. Per un dj poter far girare i dischi “nella Repubblica” è una fortuna. E poi, sapete come si dice, “Bari e Salerno amore eterno”.
Tuppi B Dj usa il microfono per rappare e cantare e le mani per scratchare: è esuberante e divertente, sarcastico e riflessivo. Una narrazione cantata e rappata, violentando con lo strumento del hip hop la classica canzone italiana per adattarla a questi tempi di incertezze esistenziali.
“Italiano superfunk. Dalle strade al mainstream, con un piede sull’asfalto e l’altro sui sofà degli studi buoni della tv, la vita di un dj hip hop non potrà mai essere scontata, lineare, inquadrabile in categorie utili a scaffali di negozi – racconta di Tuppi il critico Gaetano Occhiofino – E’ l’opinione di un b. boy che rivendica il sacrosanto diritto al party, da difendere con la lotta come insegnano i maestri. E’ la raccolta rap e riccioluta dell’intrattenitore con la bocca al microfono, una mano sul piatto e l’altra sul cuore, a cantare commosso l’inno internazionale del funk”.
Una carriera iniziata a soli 13 anni, come dj e scratcher, passando per il club Fez di Nicola Conte, i dischi di Zona 45 e Pooglia Tribe, innumerevoli selezioni dalle radio alle spiagge pugliesi, nei club italiani. Dall’amore per la strada degli hip hoppers di Bari fino a “Viva Radio 2” con Fiorello. La composizione delle musiche per lo spettacolo itinerante Voci nel Deserto, l’esperienza in teatro nello spettacolo teatrale “AMO” con Serena Dandini e Neri Marcorè e ancora in tv nel programma satirico “B.R.A. Braccia Rubate all’Agricoltura”, il palco con Paolo Belli e la sua Big Band, Tuppi prosegue sulla scena con la pubblicazione dell’album Greatesthitz, un concentrato multivitaminico di suoni “antichi” e temi moderni, con strutture ritmiche antitetiche, sintesi di parole che fanno rima con precarietà, Italia, funk, tasse, casse, joint, con grande forza espressiva. Nel 2015 esce “Jockey”, una canzone dedicata al mondo dei Disc Jockey. Il primo estratto di un nuovo progetto di tre tracce, in collaborazione con il producer Syncro, intitolato “Un.Ep”.