Con quasi quattro italiani su dieci (39%) che consumano cibi etnici almeno qualche volta durante l’anno è necessario garantire la qualità dei prodotti in vendita a garanzia della salute dei cittadini.
E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè divulgata in riferimento all’importante attività dei carabinieri Nas di Roma che hanno sequestrato, in 3 depositi, 58 tonnellate alimenti in occasione del Giubileo della Misericordia e dell’afflusso di pellegrini di varie aree geografiche nazionali ed internazionali.
Spesso si tratta di prodotti importati dall’estero con livelli di sicurezza più bassi rispetto a quelli nazionali. Dall’ultima relazione dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) si evidenzia che il 6,5% per i campioni provenienti da paesi extracomunitari conteneva residui superiori ai limiti di legge, soprattutto per la presenza di tracce di pesticidi non approvati nell’Ue.
National summary reports on pesticide residue
Al contrario secondo il “National summary reports on pesticide residue” pubblicato dall’Efsa appena lo 0,3 per cento dei prodotti Made in Italy, – precisa la Coldiretti – contiene residui chimici oltre il limite mentre la percentuale sale all’1,6 per cento per i prodotti di origine comunitaria.
Il risultato è che i prodotti alimentari italiani sono quasi ventidue volte più sicuri di quelli exracomunitari per quanto riguarda il contenuto in residui chimici.