La Serie A si è conclusa con la vittoria del Milan che 11 anni dopo conquista lo scudetto. Qual è, però, una ipotetica pagella finale di questa Serie A 2021/2022?
Serie A: la pagella delle quattro qualificate in Champions League
Partiamo dalle prime quattro della classe che si sono qualificate per la prossima massima competizione europea per club. Non possiamo non iniziare dal Milan che chiude la stagione con un 9 in pagella. Un voto senza dubbio meritato per i rossoneri che dopo tanti di “mediocrità” riesce, finalmente, a tornare in testa al campionato fino alla fine dei giochi. Scudetto numero 19 ottenuto che simboleggia anche una organizzazione societaria di tutto rispetto ed una programmazione dove nulla è stato lasciato per caso.
L’Inter guadagna un 8 per la sua stagione iniziata non benissimo causa gli addii di due dei più grandi protagonisti dello scudetto 2021 ovvero Conte e Lukaku. Due assenze che il nuovo allenatore Simone Inzaghi ha dovuto fronteggiare non senza difficoltà. Alla fine, nonostante il secondo posto finale, i successi non sono mancati avendo i neroazzurri conquistato Supercoppa Italiana e Coppa Italia.
L’ultimo gradino del podio di questa Serie A è stato conquistato dal Napoli che per la sua stagione potrebbe ricevere senza grossi dubbi un 7. L’obiettivo stagionale degli azzurri guidati da Spalletti era la qualificazione in Champions che è arrivata senza grossi intoppi grazie ad una ottima cavalcata in campionato. I partenopei, però, hanno non poco da “rimpiangere” in questo campionato che ha quel sapore di “occasione persa”. Essere tra Aprile e Maggio ancora in lotta per vincere il campionato vuol dire tanto ma il modo in cui il Napoli ha perso il treno scudetto fa decisamente molto male ma potrebbe essere lo stimolo per il futuro che sembra essere quella di una rivoluzione.
Concludiamo il quartetto con la Juventus in una stagione da 6 e mezzo. Il ritorno di Allegri sulla panchina bianconera non ha riportato la Juventus a competere per le altissime posizioni in classifica. Certo, l’addio a mercato praticamente finito di Cristiano Ronaldo ha lasciato un vuoto molto grosso che Vlahovic a Gennaio ha provato a colmare ma senza grossi successi, per il momento.
Dalla quinta all’ottava posizione
Analizziamo, ora, un altro quartetto di squadre ovvero le due qualificate per la prossima Europa League insieme al “team” che giocherà i preliminari della prossima Conference League e la prima tra le escluse per le coppe europee.
Quinto posto per la Lazio di Sarri che si guadagna un 6 senza infamie e senza troppe lodi. Un mercato bloccato dal famoso “indice di liquidità” e una formazione che ancora deve assimilare gli insegnamenti del tecnico toscano hanno portato non poche difficoltà ai biancocelesti. Comunque, l’obiettivo minimo della qualificazione in Europa League è stato raggiunto con la “piccola” soddisfazione ai fini statistici di aver finito il campionato sopra la Roma.
Proprio dei giallorossi sesti parliamo ora che guadagnano un 7 e mezzo senza grosse preoccupazioni. La prima stagione di Mourinho porta nuovamente nella capitale una coppa europea che mancava dagli anni 60 (la coppa delle fiere) ed in Italia da 12 anni ovvero la Conference League. Cammino europeo portato fino in fondo ma in campionato (complice il lungo impegno europeo) non ha particolarmente brillato.
Settimo posto e Conference League per la Fiorentina che conquista anche lei uno splendido 7. I viola tornano in Europa dopo diversi anni di assenza dopo una stagione molto emozionante. Gli uomini di Italiano dopo un avvio positivo complici le ottime prestazioni di Vlahovic hanno iniziato ad arrancare soprattutto negli ultimi due mesi del campionato. Le sconfitte con Udinese, Salernitana e Sampdoria sono state pesanti e determinanti per la classifica finale.
Ottavo posto per l’Atalanta che dopo cinque anni è fuori dalle coppe europee. Per i bergamaschi una stagione da 5 e mezzo nonostante il quarto di finale di Europa League. Questo rappresenta, però, l’unica nota positiva in una stagione che doveva dare tutt’altro agli uomini di Gasperini. L’ottavo posto in campionato è l’emblema di una stagione storta.
Menzioni d’onore
Se vogliamo citare altri voti positivi allora non possiamo non parlare di Verona e Torino arrivate rispettivamente al nono ed al decimo posto. I veneti dopo una partenza pessima grazie al cambio di panchina trovano nuova linfa vitale ed un Simeone in grande spolvero. Ai veronesi è mancato davvero poco per ambire all’Europa.
Il Torino di Juric, invece, paga l’altalena di risultati ma rispetto alla scorsa stagione dove la salvezza è arrivata in extremis è un ottimo passo in avanti. C’è tanto lavoro da fare ma per entrambe c’è una grossa sufficienza raggiunta.
Che dire della Salernitana? Possiamo paragonarla a quello studente che per larga parte dell’anno scolastico prende solo pessimi voti poi nell’ultimo mese si “sveglia” inanellando una serie di successi tali da poter salvare il tutto. La sveglia per la squadra campana arriva con il cambio al vertice della società passata a Iervolino ma soprattutto all’arrivo come Direttore Sportivo di Walter Sabatini. In panchina arriva Davide Nicola che compie il miracolo sportivo. Arriva la sufficienza scolastica che in Serie A vuol dire salvezza.
Bocciature tra lievi …
Passiamo alle noti dolenti, molto dolenti. Le tre retrocessioni: Cagliari, Genoa e Venezia. Partiamo dall’ultima in classifica ovvero i “gondolieri” con un 5 in pagella. Sembra un buon voto per una squadra che l’anno prossimo giocherà in B ma ci sono alcune attenuanti da tenere in considerazione:
- Neopromossa: sappiamo tutti come negli ultimi anno abbiamo una squadra che in B fa un anno strasferico, passato in A per poi ritornare subito in cadetteria. Questo è stato il caso del Venezia.
- Provarci fino alla fine: è innegabile come il Venezia abbia tentato con tutte le sue forze di restare a galla ma una rosa non all’altezza ha fatto la differenza
Quello che, però, è innegabile sono stati i grossi errori fatti. Il più grande esonerare Zanetti a poche giornate dalla fine. Coraggiosa la scelta di tenere in panchina per gran parte della stagione il tecnico fautore della promozione ma con poche partite al termine perché esonerarlo?
… e pesanti
Eccoci a Cagliari e Genoa. Qui il voto è, senza giri di parole, pessimo: quattro per entrambe. Una annata da buttare e dimenticare il prima possibile per queste due società che dovranno ripartire dalla B. Dopo oltre 10 anni il Genoa torna in cadetteria e lo fa con un tonfo molto grande. Nonostante un organico che ai nastri di partenza si presentava di tutto rispetto per l’obiettivo salvezza, è arrivata una retrocessione amarissima per il grifone. Neanche il cambio di panchina è servito a molto, dopo anni di salvezze all’ultimo ecco che arriva la Serie B sperando che ci rimanga il meno possibile.
Stesso augurio per il Cagliari che rispetto al Genoa ha ancora meno “attenuanti”. Una retrocessione che sembra inspiegabile. La rosa non mancava con giocatori di tutto rispetto ma qualcosa è andato davvero storto. Mazzarri esonerato a tre giornate dalla fine con una salvezza da conquistare, una società bersagliata dai malumori ma soprattutto quell’ultima giornata di campionato dove i sardi sembrano quasi non voler segnare contro il Venezia già retrocesso. Un gol ha separato il Cagliari dalla salvezza, perché non è stato realizzato?