2022, una sorta di anno 0 per le monoposto più veloci del mondo grazie alla nuova stagione della F1. Un cambio di regolamento che ha portato a nuove vetture e forse a nuove gerarchie soprattutto dopo la prima gara in Bahrein con la doppietta Ferrari. Alle ore 19, però, si torna in pista a Jeddah anche se con qualche timore che nulla ha a che vedere con il campionato mondiale.
F1, il 2022 tra nuova stagione e nuovo regolamento
Prima di parlare della pista, meglio rinfrescarci la memoria andando a ricordare perché il 2022 è un anno così importante. Ecco, quindi, le più grandi novità:
- Peso: auto più pesanti rispetto a quelle dello scorso anno, circa 40 chili in più
- Ruote più grande: si passa dai 13′ ai 18′ pollici con l’introduzione dei copriruota e di piccoli alettoni sulle ruote anteriori
- Ala anteriore: questa parte ed il musetto subiranno grandi modifiche per migliorare la deportanza tra le vetture e favorire i sorpassi
- Ala posteriore: il posteriore dell’auto verrà riprogettato per direzionare meglio i flussi d’area
- Il Fondo: anche qui grandi novità ma per sfruttare il “celebre” effetto suolo
Bahrein… “Ferrari is back“?
Nuove macchine, nuovo regolamento e nuova stagione ai blocchi di partenza. Il GP del Bahrein di sette giorni fa è stato non solo l’atto iniziale della nuova era della Formula 1 ma anche, forse, il ritorno di “vecchi amici” nei piani alti della classifica.
Erano passati oltre 900 giorni dal GP di Singapore del 2019 dove Sebastian Vettel mise la firma su quello che era l’ultimo successo Ferrari in F1. Da allora sono passati quasi 3 anni dove la rossa di Maranello ha dovuto ricostruire tutto da 0 causa un compromesso con la FIA per colpa di un motore non proprio regolare.
Anni di “impedimenti” allo sviluppo della monoposto con un 2020 che verrà ricordato dai tifosi Ferrari come un vero e proprio “Annus horribilis” con un sesto posto nella classifica dei costruttori ed una vettura (la SF1000) dimenticabile.
In Bahrein, però, la Ferrari è tornata. Leclerc e Sainz firmano una doppietta che mancava da 10 anni ma soprattutto hanno urlato al mondo che in questo mondiale la rossa di Maranello c’è. Il podio è stato completato da Hamilton che nonostante una Mercedes al momento inferiore alla Ferrari riesce a strappare un podio. Il sette volte campione del mondo, in realtà, approfitta del doppio ritiro delle Red Bull che sono state tradite da problemi alla vettura. Prima il campione del mondo in carica Max Verstappen perde potenza e si ferma poi tocca al compagno di team Sergio Perez dare forfeit.
Jeddah: si corre?
Arriviamo, ora, al GP di Jeddah ovvero la seconda prova del mondiale di F1. Purtroppo, però, lo sport e la velocità hanno preso lasciato spazio a fatti di cronaca. Durante le prime prove libere del venerdì, infatti, Max Verstappen fa un team radio “particolare”:
“Ragazzi, sento puzza di bruciato, è la mia macchina che sta andando a fuoco?“
Non era la Red Bull del campione del mondo ad andare a fuoco ma erano i fumi di un impianto petrolifero di Aramco a Jeddah, ad appena 20 chilometri dal tracciato su cui si tiene il Gran Premio dell’Arabia Saudita. L’incendio è stato provocato da un missile che ha colpito la struttura, un attacco attacco missilistico da parte degli Houthi, i ribelli yemeniti.
Riunioni su riunioni
Alla fine delle seconde prove libere del venerdì ci sono state diverse riunioni tra piloti, team e dirigenza della F1. Il timore di un attacco a pochi chilometri dal circuito non è certamente da mettere in secondo piano, eppure la FIA ha ribadito che la gara ci sarà. Insomma, si scende in pista in una situazione davvero senza precedenti. Una situazione che mette la F1 tutta di fronte ad una riflessione: vale, davvero, la pena correre in certi paese in queste condizioni?