Il 13 giugno il Governo ha annunciato il primo testo del decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione, riguardante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari. Martedì 24 giugno è stato pubblicato su Gazzetta Ufficiale.
Vediamo da vicino i punti più importanti.
MOBILITÁ
– Mobilità obbligatoria. I dipendenti, senza che diano consenso, potranno subire trasferimento in altro posto di lavoro localizzato nell’arco di 100 Km. Entro 50 chilometri le sedi distaccate sono considerate ‘stessa unità produttiva’ mentre devono esserci esigenze organizzative e produttive per spostamenti tra 50 e 100 Km
– Mobilità volontaria. Annualmente ogni amministrazione sarà tenuta alla pubblicazione di un bando in cui viene dichiarato il numero di dipendenti di cui abbisogna. Se infatti presso l’amminitrazione presso cui si fa richiesta vi è un numero di posti vuoti superiore a quella dove si lavora, un dipendente pubblico che non appartiene a comuni e regioni, ma all’amministrazione centrale dello Stato, non ha bisogno del consenso della sua amministrazione di provenienza (ad esempio un Ministero).
TURNOVER
Parliamo del famigerato ricambio dei dipendenti che occupano un determinato posto di lavoro e che nel corso degli anni ha generato dibattiti accesissimi. Uno dei motivi riguarda le conseguenze, in termini di impegno da profondere per: la selezione/assunzione dei nuovi dipendenti, i costi-opportunità sulla mole di conoscenze che vanno in qualche modo perse perché un’abbondante fase iniziale va impiegata per la formazione dei sostituti. Detto ciò, il limite più rilevante era di natura numerica: il numero dei nuovi dipendenti a tempo indeterminato doveva essere inferiore a quelli che lasciavano l’ente (nel 2013 i sostituti sono stati pari al 20% del vecchio personale). Col nuovo decreto viene abolito il limite numerico. Premesso che tutto il settore scolastico, polizia e vigili del fuoco hanno una loro normativa specifica, il nuovo vincolo sarà relativo alle risorse destinate allo stipendio dei neo assunti. Nel 2014 la spesa prevista per l’assunzione dei nuovi dipendenti sarà pari al 20% di quella per il personale che ha lasciato l’amministrazione nell’anno antecedente. A partire dal 2015, questa percentuale aumenterà del 20% ogni anno, fino ad arrivare al 100% nel 2018.
TRATTENIMENTO IN SERVIZIO
Non è più previsto: entro il 31 ottobre 2014, superata l’età di pensionamento non sarà possibile restare nella P.A. Sono preservati solo quelli in essere “fino al 31 ottobre 2014″. Quelli “non ancora efficaci alla data di entrata in vigore” del dl “sono revocati”. Per militari, magistrati ed avvocati di stato l’abolizione del trattamento in servizio è spostata alla fine del 2015.
PERMESSI SINDACALI
A decorrere dal 1 agosto 2014, “ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica” distacchi, aspettative e permessi sindacali subiranno un taglio del 50%. Per impegni sindacali saranno concessi tre congedi lavorativi.
LOTTA ALLA CORRUZIONE
Abolita l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, con trasferimento di competenze all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). L’Anac potrà richiedere documenti ad imprese ed enti pubblici, inviare ispezioni della Guardia di finanza e richiedere perizie. A tal proposito, saranno effettuati dei controlli sulle opere di Expo 2015 ed eventualmente commissariate le aziende coinvolte in episodi di malaffare, in modo da garantire la continuità dei lavori.
Se volete approfondire tutti gli articoli, qui trovate il testo del decreto legge.