La crescente diffusione dei veicoli autonomi ha portato a un crescente interesse per lo sviluppo di navi marittime autonome di superficie (MASS) o navigazione autonoma. Un requisito essenziale delle MASS è la capacità di seguire un percorso predeterminato in mare, anche in condizioni avverse.
La navigazione autonoma delle navi
Tuttavia, gli attuali metodi per valutare le prestazioni di navigazione delle navi autonome si basano su modelli matematici semplificati, che non sono in grado di catturare le complesse interazioni tra lo scafo, l’elica, il timone e i carichi esterni delle navi. Ciò può portare a stime imprecise delle prestazioni della nave e, di conseguenza, a un aumento dei rischi di collisioni o altri incidenti.
Un team internazionale di ricercatori ha sviluppato un nuovo metodo per valutare le prestazioni di navigazione delle MASS in condizioni avverse. Il metodo si basa su un modello di fluidodinamica computazionale (CFD) a esecuzione libera, che consente di simulare in modo più accurato le interazioni tra i diversi componenti della nave.
Gli esperimenti del team
Il team ha condotto una serie di esperimenti simulando diverse condizioni meteorologiche avverse, come vento forte e onde alte. I risultati hanno dimostrato che il nuovo metodo è in grado di fornire stime più precise delle prestazioni della nave rispetto ai metodi tradizionali.
Il professor Daejeong Kim, leader del team di ricerca, ha dichiarato: “Il modello proposto basato sulla CFD può fornire un prezioso contributo al miglioramento della sicurezza della navigazione marina autonoma. Inoltre, può anche offrire alternative a basso costo agli esperimenti a corsa libera su scala modello o alle prove in mare su vasta scala”.
Foto di Christo Anestev da Pixabay