La storia ufficiale della pallacanestro a Napoli inizia nel 1930, precisamente il 14 marzo, con la fondazione dell’Associazione Pallacanestro Napoli (d’ora in avanti APN), che dava il via per la prima volta alla pallacanestro in tutto il Sud-Italia, se si esclude qualche sporadico tentativo precedente, anche se in grande stile, ma più velleitario che consistente. Questo sodalizio nacque grazie alla passione per lo sport del marchese Pietro De Stefano, coadiuvato da un manipoli di persone, anch’esse appassionate di questo sport. I colori sociali erano azzurri e sulle canotte campeggiava una vistosa “N”. Prima di questo sodalizio, la pallacanestro a Napoli esisteva soltanto attraverso incontri titanici tra gli allievi della Nunziatella e i giovani salesiani dell’Istituto Salesiano del Vomero. Come si può per comprendere, era una pallacanestro limitata e localistica, senza interesse da parte del pubblico. Dovettero lavorare non poco per far ricredere agli scettici che escono fuori quando si dà inizio a qualsiasi nuova attività sportiva. Su questo punto sembra che il tempo si sia fermato. Ma i successi in campo nazionale e internazionale nei primi due anni di vita, permette all’APN di raggiungere una rapida popolarità ed una consistenza economica che facevano ben sperare per gli anni a seguire.
Il campo di gioco era tra i migliori d’Italia, con una tribuna coperta ed una scoperta, due courts per i soci tennisti e un mini-golf. Oltre ai risultati sportivi, l’APN vantava due record: 1) la prima vera formazione femminile a Napoli; 2) il primo incontro internazionale tra squadre femminile disputatosi a Napoli e organizzato dall’APN tra una forte rappresentativa e una formazione di Bruxelles che ebbe la meglio sulle belghe per 48 ad 8, esibendo tecnica e stile, ed una grazia femminile mai smarrita; l’incasso più cospicuo per una partita di quel periodo, ricavato proprio dall’incontro femminile tra l’APN e Bruxelles.
Nel primo campionato per lo scudetto (1931) l’APN, che nel frattempo affidò la presidenza ad Antonio Sorrentino, si qualificò al 2° posto del girone A dietro alla Ginnastica Roma che poi diventerà campione d’Italia, dopo aver vinto. Nel 1932 fu quasi un’annata fotocopia: inserita nel girone D del Centro-Sud con i cugini della S.E.F. Partenopea Virtus, si classificò al primo posto, dopo lo spareggio vinto a Formia contro i campioni in carica della Ginnastica Roma. Nel girone finale per lo scudetto a quattro squadre (ma prima del torneo il G.U.F. Torino si ritirò, costringendo la Federazione a modificare il calendario), che si svolse tra la fine di maggio e l’inizio di luglio, l’APN vinse per due volte contro il Dopolavoro Borletti di Milano, ma perse per due volte contro la Ginnastica Triestina (che divenne Campione d’Italia), classificandosi al 2° posto. L’avventura dell’APN proseguì fino al 1938-39, annata in cui lasciò il posto al G.U.F. Napoli, senza aver mai vinto lo scudetto, neanche negli anni successivi.
Anche la prima formazione femminile raccolse un risultato importante: nel 1932 chiuse il campionato nazionale per lo scudetto al secondo posto, eguagliando la formazione maschile, dopo la finale disputata a Napoli persa la Gioiosa di Milano per 13-11 (stessa sorte nei due anni successivi, perdendo entrambe le volte contro il Canottieri Milano). Ma finalmente lo scudetto arriva nel 1940-41 per miglior quoziente di canestri.