Ilona Balint alla viola, Katia Castelli mezzosoprano ed Edina Bak al pianoforte in concerto con “La nascita del canto femminile europeo. Mezzosoprano e viola due voci d’oro…rosso” per il terzo appuntamento del ciclo Domenica Classica, in corso al Teatro Sala Umberto di Roma.
Dopo l’appuntamento dedicato alla Trisonata barocca e quello del 21 gennaio in omaggio a Mozart, ritornano le matinée organizzate dall’Associazione Suono e Immagine Onlus dedicate alla musica classica con un concerto per viola e mezzosoprano tutto al femminile, per intenti ed esecuzione.
“La nascita del canto femminile europeo. Mezzosoprano e viola due voci d’oro…rosso”, eseguito da Ilona Balint, Edina Bak e Katia Castelli, ripercorre, infatti, la strada della crescita della donna come soggetto nella drammaturgia dell’opera e nell’arte del canto: una lunga gestazione, avvenuta nell’orchestra prima e nel canto poi, che ha condotto all’affermazione della voce femminile e della sua presenza nella musica.
In questo concerto, voce e strumento femminili si alternano, trovando una perfetta armonia, attraverso un repertorio che abbraccia l’Europa musicale, in un arco temporale che va dal primo ‘700 all’ultimo ‘800: Giordani, Haendel, Bach, Gluck, Reger, Rossini, Vieuxtemps.
Fonte d’ispirazione del concerto è l’alternanza fra la voce di mezzosoprano/contralto e la viola, intese come entità femminili: la donna insieme allo strumento musicale che la rappresenta, unite nel rispettivo percorso, attraverso la Storia della Musica.
Nella percezione comune, nella famiglia degli strumenti musicali, infatti, la viola è femminile e il violino, anche se di voce più acuta, maschile. La viola è genitrice del violino che, originariamente, era indicato, infatti, come “piccola viola”.
Mentre il violino, agile e rapido, è diventato, prima nelle mani di uomini, ma in seguito anche di donne, il simbolo del virtuosismo solistico e dell’azzardo, la viola, invece, si è sviluppata armoniosamente e più costantemente nel tempo, fino a diventare anch’ella strumento solista, ma in costante rapporto con il collettivo, dunque, estranea all’esibizionismo.
Sembrerebbe che la viola, elemento femminile nell’orchestra, abbia indicato in anticipo la stessa strada percorsa dalla donna nella drammaturgia lirica e nel canto che, partendo dal “Combattimento di Tancredi e Clorinda”, del 1624, dove Clorinda è una soldatessa pagana, attraversa le eroine del verismo e oltre, passando per il mito.
L’Associazione Suono e Immagine Onlus presenta il terzo appuntamento di Domenica Classica, con la direzione artistica di Lorenzo Porta Del Lungo. Il ciclo di concerti si concluderà il 15 aprile 2018 e si propone di animare la domenica mattina romana, diffondere la cultura musicale classica a un pubblico eterogeneo e stimolare l’approfondimento della conoscenza della storia della musica.
Ilona Balint si perfeziona nello studio della viola tra l’Ungheria, suo paese di nascita, e l’Italia, entrando in contatto dapprima con la Gustav Mahler Jugendorchestrer, successivamente con la Filarmonica della Scala, la London Simphony Orchestra e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove tutt’ora suona. Dal 2001 al 2013 si dedica alla musica da camera facendo parte del Sestetto Stradivari con numerose tournee in Italia e all’estero. Dal 2013 si dedica all’insegnamento della viola, portando gli allievi agli esami dell’ABRSM e all’attività della Juniorchestra della Santa Cecilia. Attualmente continua a dedicarsi alla musica da camera con varie formazioni.
Edina Bak, nata a Budapest, ha iniziato a studiare pianoforte giovanissima, diplomandosi al Conservatorio dell’Università di Debrecen, per perfezionarsi all’Arts Academy di Roma.
Nel 2011, in occasione del bicentenario della nascita di Franz Liszt, ha tenuto concerti organizzati dall’Ambasciata d’Ungheria di Roma insieme all’Accademia d’Ungheria per tutta l’Italia.
È Maestro collaboratore nel progetto “Europa InCanto” per l’allestimento delle opere: “Rigoletto” di G.Verdi (2013), “Il barbiere di Siviglia” di G.Rossini (2014) e “La Traviata” di G.Verdi (2015).
Dal gennaio 2016 prende parte al programma “Fabbrica – Young Artist Program” dell’Teatro dell’Opera di Roma in qualità di Maestro collaboratore, e continua a collaborare.
Ha collaborato nel 2017 con l’Associazione Suono e Immagine Onlus al progetto “Quattro passi sulla via della musica. Concerti dal barocco al nostro tempo”, realizzando il concerto “Le piace Brahms?”, tenutosi al Teatro Sala Umberto di Roma.
Katia Castelli, mezzosoprano, è artista del coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Diplomata al Conservatorio di Musica F. Morlacchi di Perugia, si perfeziona in Italia e in Austria in canto, liederistica e canto barocco. E’ perfezionata con il direttore d’orchestra.
Negli anni si è esibita nei più grandi teatri romani e nazionali, interpretando numerose opere liriche tra cui la “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, la “Carmen” di Bizet, la “Gazza Ladra” di Rossini ed eseguendo diversi concerti di musica sacra come “Stabat Mater” di Rossini, “Requiem” di Mozart.