“La «mutazione grande» di Napoli e la cittadella del potere: Castel Nuovo, Palazzo Viscerale e Palazzo Reale” è il tema del Laboratorio “Scritture di viaggio tra Letteratura e Storia”, a cura di Annunziata Berrino e Pasquale Sabbatino, che si terrà mercoledì 1 aprile, alle ore 15, presso la Società Napoletana di Storia Patria (Castel Nuovo). L’incontro sarà introdotto da Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, e Renata De Lorenzo, Presidente della Società Napoletana di Storia Patria. Proseguiranno gli interventi di Leonardo di Mauro, Università degli Studi di Napoli Federico II, Luigi Maglio, Presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli, sezione Campania, e Pasquale Sabbatino, Università degli Studi di Napoli Federico II.
Napoli è sempre stata tra le città d’Italia più visitate dai viaggiatori provenienti da ogni parte d’Europa e meta privilegiata dell’istituzione del Grand Tour. Il processo di ristrutturazione edilizia e la continua crescita metropolitana, che attraversarono la città a partire dal primo Cinquecento, trasformarono progressivamente la Napoli “gentile” del secondo Quattrocento nella Napoli “metropoli” del Seicento e in particolare del Settecento. A testimoniare le tappe di tale trasformazione sono le minuziose descrizioni di Napoli tramandate nei secoli da storici e letterati. «Scopo del laboratorio – afferma Pasquale Sabbatino – è indagare le scritture di viaggio relative a Napoli, dalle descrizioni alle relazioni, dai ritratti alle guide per i forastieri, le quali, intrecciandosi con i resoconti storici, le biografie degli artisti, le vedute e le piante urbanistiche, raccontano in vario modo la trasformazione di Napoli da città “gentile” a metropoli e documentano la nuova configurazione della cittadella del potere con la costruzione del Palazzo Vicereale nel Cinquecento e del Palazzo Reale nel Seicento».
Ad illustrare la storia di Castel Nuovo, da reggia fortezza angioina a cittadella vicereale, saranno Leonardo Di Mauro e Luigi Maglio. «Erroneamente noto a molti come “Maschio Angioino”, Castel Nuovo – riferiscono Di Mauro e Maglio – è uno dei monumenti più noti, descritti e raffigurati di Napoli. Sede attuale del Museo Civico e di istituzioni culturali, nel corso del XVI il castello per essere adeguato alle moderne tecniche di difesa imposte dalle nuove armi da fuoco fu circondato da una cinta bastionata demolita agli inizi del XX secolo e riaffiorata in parte con i lavori della stazione della metropolitana di piazza Municipio. Al tempo stesso per creare un residenza comoda e moderna per il viceré Toledo fu costruito ai margini dei giardini reali un palazzo, in seguito noto come Palazzo Vecchio, a cui nel 1600 fu affiancata la grande mole del Palazzo Reale. Con i restauri condotti da Filangieri all’inizio del Novecento Castel Nuovo ha preso la forma attuale».