La muta di Portici è un’opera in cinque atti del compositore Daniel Auber, con libretto di Eugène Scribe e Germain Delavigne, che debuttò nel 1828 all’Opéra di Parigi. Ambientata a Napoli nel XVII secolo, l’opera racconta la storia della ribellione di un popolo oppresso contro il dominio spagnolo. Fu un’opera innovativa per l’epoca, sia per i temi trattati che per l’uso di una protagonista muta, e rappresentò un momento cruciale nel passaggio dal classicismo al romanticismo musicale e teatrale.
La storia e i temi rivoluzionari
La trama si incentra sulla figura di Fenella, una giovane donna napoletana che, a causa della sua condizione di muta, non parla mai ma comunica attraverso gesti e danza. Fenella è vittima di un amore non corrisposto con Alfonso, figlio del viceré spagnolo di Napoli, che la seduce e poi la abbandona per sposare un’altra donna, Elvira. Questo tradimento è la scintilla che dà avvio alla ribellione dei napoletani contro il dominio straniero, con il fratello di Fenella, Masaniello, a capo della rivolta.
Il personaggio di Fenella simboleggia il popolo oppresso e la sua incapacità di far sentire la propria voce, mentre Masaniello, che rappresenta la lotta per la libertà e la giustizia, si oppone ai conquistatori. Il tema dell’oppressione e della lotta per l’indipendenza risuona chiaramente in quest’opera e rappresentava un messaggio audace per l’epoca. Per questo motivo, La muette de Portici è stata riconosciuta come una delle prime opere che sposavano un’idea di emancipazione sociale e politica, elemento che ha profondamente influenzato il pubblico del tempo.
Una protagonista muta: espediente inusuale
L’idea di una protagonista muta fu una scelta coraggiosa e innovativa per Auber e Scribe, che resero così Fenella un simbolo silenzioso del dolore e della ribellione. La comunicazione di Fenella avviene attraverso la danza e l’espressività corporea, che sottolineano la sua sofferenza interiore e l’incapacità di esprimersi a parole. Questo espediente, se da un lato rappresentava una sfida dal punto di vista interpretativo, dall’altro aggiungeva intensità drammatica all’opera, lasciando che la musica e il movimento sostituissero la parola per esprimere emozioni profonde e collettive.
Eredità e rilevanza storica
Oggi, La muette de Portici è meno conosciuta, ma la sua eredità come opera rivoluzionaria e innovativa persiste. È riconosciuta come una delle opere che hanno anticipato il romanticismo e influenzato profondamente il rapporto tra musica e società. Per il pubblico dell’epoca, essa rappresentava una chiamata all’azione e un segnale di speranza, dimostrando come l’arte possa ispirare cambiamenti reali. La muta di Portici non fu soltanto un’opera, ma un simbolo dell’impulso di libertà e un precursore di una tradizione artistica che continuò a parlare per coloro che non potevano farlo.
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