La pandemia, che sta letteralmente attraversando il mondo ormai da due anni, non ha messo la parola fine, ma neanche stand by, a fenomeni gravi come guerre, migrazioni e violazioni di diritti. Non è necessario volgere lo sguardo troppo in là per rendercene conto, poiché tanto sta accadendo proprio alle porte di casa nostra, alle porte dell’Europa. Basta pensare agli ultimi sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, ai muri anti immigrati in Slovenia e Bulgaria (solo per fare un esempio), alle leggi anti LGBT di Ungheria e Polonia. La musica, sempre pronta a sensibilizzare e scuotere le coscienze per i diritti civili, non ha tardato a suonarle (è proprio il caso di dirlo) a chi di dovere.
La musica di Karin Ann per i diritti civili
Nel cuore dei Balcani, in Slovacchia per la precisione, è nata, infatti, una nuova stella della musica internazionale: Karin Ann. A soli 19 anni, Karin può vantare collaborazioni con grandi musicisti, tra cui Matt Schwartz, Halsey, Yungblud e Massive Attack. Lo scorso settembre, in occasione degli Zebrik Awards a Praga, in Repubblica Ceca, ha vinto l’Award nella categoria “Scoperta dell’anno”. Per la sua straordinaria voce è considerata la nuova Billie Eilish dell’Est Europa. Tra i suoi singoli più popolari ci sono ‘Midnight calls’, ‘Reflection’, ‘I yearn for agony’ e ‘3AM’. In pochi anni è diventata un’autentica icona musicale per la cosiddetta generazione Z dell’Est Europa. Nei suoi testi, infatti, parla ai giovani di oggi di disagio mentale, di tossicità dell’amore, di scelte d’amore che vanno oltre le etichette di genere. Ne parla con grande coraggio nella sua Slovacchia o in Polonia dove il suo intervento in un programma televisivo non è passato inosservato. Così Spotify l’ha voluta come volto ufficiale della sua campagna Equal Global come testimonial dei diritti umani e LGBT come dimostra il billboard in Times Square a New York. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Karin Ann che ci ha, tra l’altro, parlato dei suoi progetti futuri.
Karin, sei considerata l’idolo della generazione Z dell’est Europa, come ti senti in questa veste?
Sto cercando di non sentirmi in questo ruolo, cerco di non pensarci, penso che se dovessi pensare a me in questo modo avrei messo una forte pressione inutile su di me e finirei anche per dare un peso maggiore a molte cose.
Con la tua musica affronti temi importanti come i diritti umani, tra i quali quelli della comunità LGBT. Come vivono questi temi i ragazzi della tua generazione?
Penso che sia sicuramente un’esperienza diversa per tutti, personale, non posso parlare delle esperienze di un’intera generazione.
Perché secondo te l’Est Europa è ancora così ostile rispetto ai diritti umani?
Penso che sia perché i paesi qui, nell’Europa dell’Est, sono stati così fortemente conservatori per così tanto tempo e ora purtroppo una conseguente difficoltà per loro di cambiare.
Quali sono i tuoi progetti futuri in campo musicale?
Registrare più singoli, ho anche un secondo Album in arrivo, e anche alcuni concerti.