La morte di Mino Raiola non lascia indifferente il mondo del calcio. Un vero e proprio universo che l’agente calcistico più “influente” del mondo ha cambiato in maniera radicale.
La morte di Mino Raiola, lo “strano” caso delle notizie
All’età di 54 anni, Mino Raiola è morto all’ospedale San Raffaele di Milano lo scorso 30 Aprile. Una scomparsa, quella del noto agente calcistico, che è stata “tormentata” giorni prima da una serie di fake news e disinformazione. In realtà, la prima notizia della scomparsa di Raiola è datata 12 gennaio 2022 quando in realtà c’erano state solamente delle analisi sempre al San Raffaele di Milano.
Il 28 Aprile, poi, dilaga la notizia della sua morte. Una notizia che in pochissimi minuti ha fatto il giro del web con le maggiori testate giornalistiche insieme al alcune delle più grande pagine social a tema calcio. Il problema sorge quando (ormai a notizia circolata dappertutto) nessuno si sia preso la briga di fare “Fact-checking” ovvero capire se la notizia fosse vera oppure no.
La smentita arriva, inevitabilmente, dopo poco tempo direttamente dall’account Twitter di Mino Raiola:
Notizie false… e vere
Arriviamo, quindi, al 30 Aprile quando purtroppo la notizia della morte di Mino Raiola arriva direttamente dalla famiglia dell’agente, sempre tramite il suo profilo Twitter:
A 54 anni, quindi, scompare uno degli uomini che negli ultimi 20 anni ha letteralmente cambiato il calcio così come lo conosciamo. Il calciomercato stesso è stato rivoluzionato dal concetto di commissioni ed agenti a rappresentare i calciatori.
Colui che cambiò il calcio… in tutti i sensi
Da una pizzeria di Nocera Inferiore ad essere l’uomo che gestiva la più grande agenzia di rappresentanza di calciatori che al suo interno vede i nomi più grandi dello sport del pallone:
- Ibrahimovic
- Pogba
- Donnarumma
- Verratti
- Balotelli
La liste, in realtà, sarebbe davvero infinita. Una persona capace di cambiare le regole del calcio per inserirsi all’interno in maniera prepotente e reclamare il suo posto (a suon di commissioni ma anche di grande influenza). Il nome di Mino Raiola nei caldi mesi del calciomercato era una costante a livelli altissimi. Non c’era una sessione di compravendite senza la sua firma indelebile. Grandi trasferimenti a sorpresa, l’assicurazione di dare ai suoi assistiti i migliori ingaggi ma soprattutto sempre una squadra di livello nella quale giocare.