La crisi sembra non avere investito la mobilità legata alla gestione familiare. Nel periodo di maggiore crisi, tra il 2010 e il 2012, sono diminuiti gli spostamenti per lavoro o studio e, ancora di più, quelli per attività nel tempo libero mentre il numero di quelli dedicati alla famiglia si è mantenuto costante.
Nel 2014 la quota di spostamenti per la conduzione della famiglia è il 31,1% del totale (contro il 37,3% di spostamenti per lavoro o studio e il 31,5% per il tempo libero), e questo tipo di mobilità mostra marcate differenze di genere. Infatti sia che si tratti di attività definite di servizio (come acquisti per la casa, pagamenti) o di attività più strettamente legate alle persone (come cure mediche, accompagnare i figli a scuola) sono le donne a effettuare la maggior parte degli spostamenti: la quota percentuale delle donne supera, mediamente, di 8 -10 punti quella degli uomini. Il mezzo più utilizzato per gli spostamenti dovuti a queste attività è quello privato (66,5% nel 2014), dato che risulta anche in aumento se si osserva la serie storica (era il 59,1% nel 2007).
Lo rende noto l’Isfort con la nota periodica sulla mobilità degli italiani, che approfondisce in questo numero il tema degli spostamenti per la gestione familiare.