La mia vicina percuote il compagno: avrà le sue ragioni.
Lo fa con metodo, posso dirlo con cognizione di causa perché li spio con assiduità approfittando delle pareti sottili che separano i nostri appartamenti.
In ossequio alla privacy chiamerò la vicina con il nome convenzionale di Petunia; il fidanzato invece si chiama Michele, è il vero nome e della sua privacy interessa il giusto, cioè nulla.
Petunia si cimenta ogni domenica, esattamente dalle 17 alle 18, per sessanta minuti consecutivi senza interruzioni pubblicitarie. La cosa mi turba, perché, a causa del rumore che generano le testate contro il muro e i bicchieri rotti, non riesco ad ascoltare con calma le interviste che precedono la partita pomeridiana su Dazn; converrete che è un problema non da poco, specie quando gioca il Napoli.
Per fortuna alle 18 esatte i rumori cessano: uno degli effetti collaterali positivi dell’avvicinamento delle donne al calcio è che caschi il mondo, caschi la terra, ma soprattutto caschi il fidanzato, quando inizia una partita in tv nessuno può fiatare, specie gli uomini imbavagliati.
(Promemoria. Prestare la dovuta attenzione ai fidanzati in apparenza svenuti: apporre con del nastro adesivo molto robusto un fazzoletto intorno alla bocca per 90 minuti più intervallo più recupero può produrre sonnolenza perenne.)
Tutto questo conferma, da parte della mia vicina Petunia, la corretta e rigorosa applicazione di un metodo, il che le procura il mio rispetto: apprezzo le persone che agiscono con scrupolo.
Aggiungo una veloce considerazione squisitamente personale, avendo avuto occasione di incrociare il fidanzato Michele in una delle mie rare sortite all’esterno. Ha una faccia da cretino come raramente se ne vedono, e sì che ho esperienza in materia di facce stupide, a iniziare dalla mia. In breve: è di una bruttezza struggente.
Il che non deve e non può rappresentare assolutamente una giustificazione: al limite me la giocherei come attenuante in caso di omicidio.
Ogni riferimento, all’interno del racconto, a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Foto di copertina generata con Copilot per Cinque Colonne Magazine