Nulla è come sembra
La metamorfosi dell’angelo di Antonella Fiaschi edito da Gaspari è un giallo con un risvolto completamente inaspettato, inimmaginabile. A districare il bandolo della matassa c’è un’avvocatessa, proprio come l’autrice del libro, una donna di mezza età che col tempo e l’esperienza ha imparato ad osservare meglio la natura umana. Si chiama Caterina Novelli e improvvisamente si imbatte in un caso all’apparenza banale. È stato commesso un atroce delitto tra le mura familiari, ma nulla è come sembra. Tra continui colpi di scena e momenti di alta tensione l’avvocatessa scopre cosa è realmente successo in quella casa.
Con uno stile asciutto e diretto, La metamorfosi dell’angelo di Antonella Fiaschi conduce il lettore nel labirinto dell’animo umano tra suspense, trepidazione e simboli esoterici rivelatori.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Antonella Fiaschi, che ci ha raccontato qualcosa in più sul suo ultimo giallo
La metamorfosi dell’angelo di Antonella
Lei è la prima volta che si presenta ai lettori di Cinquecolonne.it. Prima di addentrarci nel suo romanzo fresco di stampa, ci può raccontare qualcosa di sé?
Sono una donna, madre, avvocato civilista, attrice e regista di teatro amatoriale. Vivo e lavoro a Udine
La metamorfosi dell’angelo è il suo primo romanzo. Quando le è scattata la scintilla e perché ha scelto di cimentarsi proprio nel genere giallo?
Avevo in mente questa storia – o meglio questo intreccio di storie – da qualche tempo, ma mi mancava l’elemento di unione, qualcosa che creasse quel filo invisibile per legare i percorsi tortuosi e drammatici degli animi umani dei protagonisti. La scorsa estate ho trovato quello che cercavo, cioè il simbolo della scacchiera, l’archetipo della dualità presente in ogni essere umano. L’ho studiato, l’ho fatto mio e poi ho cominciato a scrivere.
Il mio è un giallo particolare, che segue la regola che tutto ciò che appare non è come sembra.
Nel suo libro sarà l’avvocato Caterina Novelli ad imbattersi nel delitto. C’è un motivo particolare che l’ha spinta a scegliere una donna non più tanto giovane per cimentarsi in questo caso così intricato?
Nel romanzo non si indica l’età di Caterina, ma si desume possa avere 47 o 48 anni. È l’età dell’esperienza nella professione, ma anche quella in cui si tirano le somme, si comincia a capire se stessi e, quindi, gli altri.
Nella sinossi del suo romanzo lei accenna a significati esoterici. Ci può anticipare qualcosa?
Caterina attraversa un periodo drammatico, ha alle spalle una tragedia familiare e si ritrova a dover disperatamente tenere insieme ciò che resta della sua famiglia. In questo momento difficile, le tende una mano l’amico e anziano collega di studio Giovanni, donandole una scacchiera. Sarà la ricerca del vero significato di quel simbolo perduto a indicare a Caterina la strada per comprendere come ritrovare altre identità smarrite e vedere davvero ciò che era davanti ai suoi occhi, ma era celato al suo sguardo.
Senza spoilerare, poiché il suo libro tratta un tema abbastanza delicato, quando ha deciso di scriverlo ha anche immaginato di voler trasferire un messaggio al suo lettore ideale?
Nella scacchiera ogni casella è completamente circondata, senza via di fuga, da caselle di colore opposto. Quando ci troviamo su una casella nera, cioè quando abbiamo smarrito la strada, quando viviamo un periodo buio della nostra esistenza, quando siamo attanagliati dall’ansia e non sappiamo cosa fare, siamo in realtà sempre immersi in un mare di luce.
Se vi abbiamo incuriositi e volete approfondire trama e personaggi prima di leggere il libro, potete dare uno sguardo alla recensione.