I piccoli mammiferi
La medicina dei piccoli mammiferi di Cinzia Ciarmatori edizioni Ebook ECM è un libro fondamentale, una guida completa per i medici veterinari che si devono occupare della salute dei nostri piccoli amici.
Il taglio che l’autrice dà alla pubblicazione, però, è anche molto pratico, facile da consultare ed esaustivo, ideale anche per tutti coloro che posseggono un piccolo animale non convenzionale. Questi ultimi, infatti, popolano sempre di più le nostre abitazioni. Si scelgono un po’ per “narcisimo” (si va alla ricerca dell’animale più originale da sfoggiare) e un po’ perché è più facile trovare tra gli animali esotici esemplari di piccoli taglia.
Cinzia Ciarmatori è medico veterinario dal 2002 e ha scritto questo libro perché ha sentito l’esigenza di formare i veterinari su specie poco studiate in Italia ma che negli ultimi anni si stanno diffondendo enormemente tra gli animali di compagnia.
Coniglio, Furetto, Cavia Peruviana, Cincillà, Degu Del Cile, Criceto, Gerbillo Della Mongolia, Topo, Ratto, Petauro Dello Zucchero e Riccio Africano sono solo alcuni degli animali da compagnia non convenzionali che amiamo vedere in giro per casa.
Come curarli, come prevenire le malattie, come nutrirli adeguatamente e come individuare bisogni e necessità sono questioni di grande importanza che devono essere affrontate prima di compromettere la salute del nostro piccolo amico.
Il coniglio è il terzo animale di compagnia dopo il cane e il gatto, ma quanto lo conosciamo?
Ho approfittato della disponibilità dell’autrice per rivolgerle alcune domande non solo sulla sua interessantissima e utilissima pubblicazione, ma anche sul perché secondo lei c’è la tendenza, diffusissima, a circondarsi di animali da compagnia di piccola taglia.
La medicina dei piccoli mammiferi di Cinzia Ciarmatori
Il suo libro è un vademecum indispensabile per gli addetti ai lavori. Può essere consultabile anche da un pubblico più ampio?
Ho scritto la medicina dei Piccoli mammiferi pensando di rivolgermi in particolare ai medici veterinari, ma anche ai tecnici e a tutti coloro che per professione si occupano della salute di questi animali così diversi dal cane e dal gatto.
Ho scelto però di farlo in modo divulgativo, senza tecnicismi non necessari, proprio per poterlo condividere anche con chi ha semplicemente a cuore il benessere dei Piccoli mammiferi.
Secondo lei perché negli ultimi anni c’è stata una richiesta esponenziale di animali da compagnia di piccola taglia? Si è fatta un’idea? Il Papa in una recente intervista ha anche contestato questa tendenza.
La relazione con individui di altre specie ha segnato la storia e l’evoluzione di uomini e donne ed è un tema che mi appassiona molto. Con alcune specie come il lupo c’è stata una vera e propria co-evoluzione, come a dire che non saremmo quelli che siamo senza l’incontro e la condivisione con quell’antico predatore. Con il gatto e il furetto il processo è stato diverso, ma ha portato comunque a stringere legami e relazioni solide.
Perché è proprio di questo che si tratta, di relazioni con altri individui che in molti casi sono lì a ricordarci quello che siamo: animali che si sono allontanati troppo dalla propria natura!
La selezione di individui di taglia sempre più ridotta è probabilmente la conseguenza del nostro vivere in città, in appartamenti o monolocali, ma non solo.
Spesso le razze di piccola taglia, sia che si tratti di cani che di altri animali come i conigli, hanno caratteristiche neoteniche: hanno cioè fattezze da cuccioli anche da adulti. Testa rotonda, occhi grandi e centrali, orecchie piccole, tratti che ci ispirano tenerezza e strizzano l’occhio alla nostra necessità di prenderci cura di qualcuno.
Anche le specie di piccola taglia, come molti Piccoli mammiferi, sono scelte con l’idea che possano vivere in spazi ridotti e con la speranza, vana in realtà, che richiedano meno impegno nelle nostre giornate troppo piene di cose da fare!
Ovviamente ci sono molti altri fattori in gioco, come la tendenza a cercare animali meno diffusi, una sorta di bisogno di originalità.
Ho seguito la vicenda relativa alle esternazioni del Papa e credo sia necessaria una riflessione molto più complessa, sistemica e interdisciplinare: non credo che recupereremmo il senso della maternità e della paternità se all’improvviso smettessimo di vivere con gli animali.
La nostra specie sta attraversando una grave crisi spirituale, sociale, culturale, economica che condiziona molte delle nostre scelte. Gli animali non ne sono responsabili in alcun modo, ne sono semmai ancora una volta vittime.
In base alla sua esperienza e ai suoi studi ci può indicare qual è l’animale non convenzionale più amato dalle famiglie?
Il coniglio, senza dubbio. Ma la verità è che per fortuna l’amore per gli individui con cui scegliamo di vivere non riconosce differenze di specie!
Mi ha colpita molto il suo approccio alla cura degli animali che è di tipo olistico. Ci può spiegare meglio questo metodo? In cosa consiste?
Proprio quest’anno festeggio vent’anni dalla laurea, vent’anni come medico veterinario. Se mi guardo indietro mi rendo conto che ho seguito un filo rosso molto netto, che parla di me e dei miei valori più profondi e che ha portato all’approccio di cura attuale.
Ho sempre desiderato dare voce a chi non ce l’ha. Per questo non solo mi occupo di animali, ma ho scelto di dedicarmi in particolare alle specie meno considerate, ritenute meno degne di attenzione e cura: i piccoli mammiferi, ma anche rettili, anfibi, uccelli e insetti. Mancano solo i pesci, ma solo perché è un ambito ultra specialistico in cui operano colleghi e colleghe senz’altro più preparati.
Una parte importante del mio lavoro ha sempre riguardato anche gli animali selvatici, quelli che vivono intorno a noi e a cui pensiamo troppo poco. Quelli a cui stiamo distruggendo habitat ed ecosistemi a ritmi serrati. Ecco perché scelgo metodi di cura integrati, perché tra i compiti più alti del medico c’è anche la protezione ambientale e la medicina che pratichiamo in occidente non è più sostenibile, ha un impatto inquinante senza precedenti.
Quando devo scegliere come curare un animale quello che mi chiedo come prima cosa è come posso raggiungere il miglior risultato per quell’individuo senza interferire negativamente con l’ambiente in cui vive, sia interno che esterno. Per questo scelgo di lavorare mettendo in sinergia omeopatia, fitoterapia, floriterapia e nutrizione, per ottenere il massimo riducendo al minimo gli effetti indesiderati e collaterali e la dispersione di sostanze tossiche ed inquinanti nell’ambiente.
Tutto quello che faccio in un certo senso è olistico e sistemico, anche la divulgazione, per la quale uso più strumenti: la scrittura certo, ma anche webinar e conferenze, video, consulenze in Telemedicina che riducono quando si può la necessità di spostamento e lo stress per gli animali.
Contribuire a diffondere una cultura della salute e della prevenzione è un altro modo per cercare di ridurre la sofferenza degli animali e la necessità di interventi farmacologici più impegnativi da tanti punti di vista.
Ci può parlare brevemente delle sue precedenti pubblicazioni?
Molto volentieri. Oltre a La medicina dei Piccoli mammiferi, edito da EbookECM e a La medicina del coniglio (di prossima ripubblicazione), ho scritto per Macro Edizioni Un coniglio per amico che è stato tradotto anche in francese, dedicato a tutti coloro che vivono (o vorrebbero farlo!) con un coniglio. Un manuale per comprendere meglio le esigenze di questi splendidi animali, per capire come comunicano, di cosa hanno bisogno per vivere al meglio. E anche per renderci conto se siamo adatti a loro! E poi, per Edizioni Mediterranee, Fiori di Bach per Animali, in cui approfondisco la possibilità di mettere a disposizione degli individui di altre specie un metodo di cura sottovalutato ma molto prezioso.
Sono già al lavoro per i prossimi libri, ma non posso ancora parlarne!
Chi è Cinzia Ciarmatori
Medico Veterinario dal 2002 si occupa di cura degli animali, abbracciando più ambiti: dalla clinica alla divulgazione scientifica, dalle medicine complementari alla PNEI, dalla scrittura all’insegnamento.
Ha compreso nel tempo l’importanza di un approccio sistemico, trasmette l’importanza della prevenzione come strumento per mantenere gli animali in salute. Approfondisce i temi della nutrizione e nutraceutica e approcci di medicina olistica, in particolare omeopatia veterinaria, fitoterapia e floriterapia di Bach.
La sua scrittura è al servizio della divulgazione scientifica con articoli, libri, e dare voce a tutti gli animali e difenderne i diritti. Suoi anche La medicina del coniglio (EbooK ECM) e Un coniglio per amico (Macro Edizioni). È docente in webinar, master, corsi e congressi nazionali e internazionali.
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