Un nuovo fronte si apre nella battaglia contro il cancro: le cellule artificiali. Queste cellule ingegnerizzate in laboratorio sono pronte a diventare potenti armi per colpire e curare i tumori in modo preciso e mirato. Alla guida di questa rivoluzione c’è una squadra di ricercatori del Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata (Cibio) dell’Università di Trento, guidata dal professor Martin Hanczyc.
Due progetti europei per un futuro senza cancro
Grazie a due finanziamenti europei ottenuti nell’ambito del programma Horizon Europe EIC Pathfinder Open, il team del professor Hanczyc potrà portare avanti due ambiziosi progetti di ricerca:
- Bio-HhOST (Bio-hybrid Hierarchical organoid-synthetic tissue): questo progetto mira a costruire tessuti “ibridi” formati da cellule artificiali e cellule tumorali naturali. Le cellule artificiali, in questo caso, avranno il compito di modificare il destino delle cellule tumorali, bloccandone la crescita e inducendone la morte.
- OMICSENS: l’obiettivo di questo progetto è la realizzazione del primo sensore biomolecolare nano-fotonico integrato. Un rivoluzionario strumento per la diagnosi precoce e la prognosi del cancro al polmone, in particolare del “non-small cell lung cancer”, un tumore aggressivo e difficile da trattare. Il sensore, basato su un microchip, analizzerà un campione di sangue, tessuto o vescicole extracellulari del paziente, identificando la presenza di cellule tumorali con rapidità e precisione.
Un team di eccellenza per sfide ambiziose
I due progetti, che vedono la partecipazione di altre università e aziende europee leader nei rispettivi campi, saranno condotti da un team di ricercatori altamente qualificati:
- Bio-HhOST: Silvia Holler (assegnista di ricerca post doc), Luca Tiberi (responsabile del laboratorio dei disturbi cerebrali e cancro) e Vito D’Agostino (responsabile del laboratorio di biotecnologia e nanomedicina).
- OMICSENS: un team interdisciplinare con competenze in biologia, bioingegneria, microfluidica, matematica, programmazione informatica, composto da ricercatori dell’Università di Trento, dell’Università di Cardiff, dell’Università di Scienze applicate di Zurigo e dell’azienda MIC di Parigi.
Verso un futuro senza cancro
I due progetti rappresentano un passo avanti fondamentale nella lotta contro il cancro. Le cellule artificiali e le nuove tecnologie sviluppate aprono nuove strade per diagnosi più precoci, terapie più efficaci e con minori effetti collaterali, e un futuro finalmente libero dal cancro.
Oltre alle informazioni contenute nell’articolo, è importante sottolineare che la ricerca è ancora in fase di sviluppo e che i risultati finali potrebbero non essere quelli sperati. Tuttavia, l’impegno e la dedizione dei ricercatori del professor Hanczyc offrono una speranza concreta per un futuro senza cancro.