Il guerriero dei diritti civili, il grande politico e l’attivista, la grande passione e le lotte per l’ambiente. Marco Pannella, il leader del Partito Radicale scomparso poco più di cinque anni fa, ha anticipato molti temi tuttora attuali e centrali nella discussione politica: li racconta Alfonso Pecoraro Scanio nel libro “La lezione di Marco. Pane, Lavoro, Ecologia: dal No alla partitocrazia ai 5 Stelle”, la cui prima presentazione è in programma a Roma il 29 luglio, alle ore 18:00, presso la Sala Protomoteca del Campidoglio.
Durante l’incontro gratuito e aperto al pubblico su registrazione, l’autore – fondatore dei Verdi nonché radicale della prima ora, che con Pannella ha condiviso tante di queste battaglie – ripercorrerà il vissuto del grande politico italiano insieme al magistrato Gianfranco Amendola, il Segretario del Partito Radicale Maurizio Turco, l’imprenditore Jacopo Mele e il sociologo Domenico De Masi, moderati dal giornalista Giovanni Valentini. Saluterà i presenti la Sindaca Virginia Raggi.
Della formidabile storia politica del leader del Partito Radicale tanti ricordano le campagne e i referendum per il divorzio, i diritti civili, l’antiproibizionismo e ancora il suo spirito ghandiano e l’impegno su carceri e giustizia. Nel saggio edito da Paesi Edizioni, l’autore prova però a far emergere anche la passione e le lotte per l’ambiente: dalla spinta contro il nucleare al no alla caccia, dagli appelli per tamponare il dissesto idrogeologico del Paese ai cento giorni in cui, da presidente del Municipio di Ostia, azionò le ruspe per abbattere gli abusi edilizi e denunciò per primo la presenza della Mafia a Roma. Nel saggio si approfondisce anche un classico tema di ecologia della politica. L’autore riconosce in Marco Pannella l’inventore del termine «partitocrazia» e della lotta contro il malcostume politico e il finanziamento pubblico dei partiti. Argomenti che ritornano, proprio insieme all’ambiente, tra le ragioni principali del successo del Movimento Cinque Stelle.
Senza dimenticare il metodo nuovo di fare politica, post-partitico e post-ideologico di Marco Pannella. Molti si chiedono cosa si sarebbe inventato oggi nell’era della pandemia, della transizione ecologica invocata da tutti e della degenerazione della classe politica. Di sicuro non se ne sarebbe restato a guardare. Ma, da far suo, avrebbe agito con un «furore laico» interessato solo al bene della collettività e alla salute del pianeta in cui viviamo. È questa la più grande lezione che Marco Pannella lascia in eredità.
«Noi non facciamo i politici, i deputati, i leader: lottiamo, per quel che dobbiamo e per quel che crediamo. E questa è la differenza che prima o poi, speriamo non troppo tardi, si dovrà comprendere». Marco Pannella
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