Partendo dalla considerazione che un bambino può essere educato a qualsiasi attività purché si addica ai suoi bisogni personali ed evolutivi ci introduciamo allo studio del rapporto tra libro e bambini attraverso l’analisi maturata dallo scrittore e psicopedagogista inglese Nicholas Tucker che, nel libro “Il bambino e il libro. Una esplorazione psicologica e letteraria”, ci accompagna alla scoperta della letteraturainfantile nei suoi aspetti evolutivi in armonia con i cambiamenti dovuti alla crescita immaginativa ed intellettuale dei giovani lettori. L’analisi contempla bambini dai zero ai 14 anni e spazia tra fiabe, narrativa, fumetti e letteratura. Ci si chiede quando ci si trovi davanti un bravo autore per ragazzi e si giunge alla conclusione che chi scrive deve essere capace di stimolare la consapevolezza del bambino con l’introduzione di personaggi e situazioni avventurose comprensibili ed utili ad una crescita responsabile. Uno studio accurato sulle preferenze e sulle letture preferibili per i ragazzi si potrà realizzare solo attraverso un lavoro di indagine psicologica che non potrà mai cadere nella banalizzazione della generalità. Ogni ricerca per quanto fondata resta una risposta individuale al quesito. Premettendo che la psicologia si basa più su probabilità che certezze ci si soffermerà su tendenze nel comportamento più che su regole rigide. In riferimento agli approcci seguiti Tucker tiene conto della teoria psicoanalitica. Secondo Freud ad esempio la lettura che permette di stimolare le fantasie inconsce, agisce come valvola di sfogo per l’individuo. Teoria utilizzata nel libro per descrivere bene certe emozioni forti e, spesso, nascoste dal lettore. Dall’altra rientra nella ricerca anche la teoria cognitiva secondo cui il principale compito intellettuale di un bambino è dare senso a tutto ciò che accade intorno a lui, quindi anche l’influenza dei racconti sui bambini può stimolarli, aiutandoli a capire in modo semplificato la realtà. Nella psicologia cognitiva massimo esponente risulta lo psicologo svizzero Piaget che, in riferimento ai bambini, si è soffermato sulla loro evoluzione intellettuale, ma la ricerca per Tucker sulle preferenze letterarie dei bambini è abbastanza arbitraria.
Tuttavia risulta innegabile il desiderio dei bambini di leggere racconti semplici in cui concretezza e azione giocano un ruolo chiave. Per i più piccoli si eviteranno ambiguità secondo una scala di valori semplici perché in fondo solo dagli 11 anni in poi è possibile inquadrare concetti più astratti e complessi. In generale il pubblico giovane tende a giudicare sulla base di reazioni emozionali immediate nei confronti di determinate situazioni con una conseguente opera di semplificazione delle storie lette. Di solito nel bambino si avverte un forte desiderio di vedere il racconto completato in modo chiaro e moralmente accettabile. Nessun autore per l’infanzia di successo, infatti, cercherebbe mai di scrivere una storia immorale o nichilistica perché sarebbe difficilmente capita da un bambino. Cosi come è preferibile evitare racconti pieni di sotto-trame o di flashback. In più esistono limiti emozionali e intellettuali nella comprensione di una lettura per un bambino per cui il tema da trattare dovrà essere studiato con attenzione. Dall’altra i bambini amanti della giustizia e del buono richiedono sempre grandi tematiche: eroismo, salvataggi personali e distinzione tra buono e cattivo. Le reazioni infantili sono, spesso, mutevoli e cambiano con l’età. I bambini, in generale, amano trovare nella letteratura dei riflessi idealizzati delle proprie auto-immagini migliori e, queste fantasie possono risultare un piacevole diversivo rispetto alla realtà.
La ricerca sulle preferenze e i gusti letterari infantili porta a capire quali sono i libri più adatti ad un pubblico molto giovane. Tucker non vuole dare risposte certe nel suo libro, ma solo suggerimenti utili. E così si scopre che nei primi anni di età possono essere molto preziosi i libri di figure. Ma mano a mano che si cresce il bambino riesce a capire di più le semplici leggi di causa-effetto, riuscendo a dare un senso più articolato ai racconti illustrati. I soggetti più popolari e semplici fino ai sette anni restano gli oggetti quotidiani. Anche i fumetti con figure da colorare o ritagliare possono essere utili al bambino per sperimentarsi. Cosi via via che scorre tutto il manuale di suggerimenti Tucker spiega con semplicità e accuratezza il mondo dei giovanissimi in modo tale da permettere bene la comprensione dei termini ultimi della ricerca.
Se guardiamo alle nuove mode social che spezzano una lancia a favore della sana lettura a qualsiasi età, non senza difficoltà pratiche reali, il volume di Tucker può essere un utile faro nella notte. Il libro scientifico tende a far luce sui motivi generalmente più sentiti che spingono a considerare certi libri per l’infanzia speciali e significativi. Può definirsi quasi una ricerca nella ricerca dove la passione per l’educazione passa attraverso le righe di un testo e una piccola testa pensante. Sicuramente un utile supporto psicologico per aiutare il mondo adulto a trasmettere l’amore ai più piccoli per una buona lettura.