Putin fa sul serio e fra azioni e controazioni il conflitto con l’Ucraina assume sempre di più l’aria di un conflitto trasversale anche con l’Europa e, soprattutto, gli States.
L’embargo contro la Russia già si è rivelato essere un boomerang per l’Unione Europea con riflessi sui dati economici davvero impressionanti ma anche l’economia statunitense non è immune.
Ora “lo zar” se la prende con il colosso americano Mac Donald’s e sono già partiti controlli igienici su vasta scala che hanno interessato già diversi locali aperti sotto le insegne della multinazionale del panino e dell’hamburger. Non basta, tempi duri si intravedono all’orizzonte: la Duma ha in discussione in questi giorni una normativa che se approvata prevede una maggiorazione della tassazione a carico dei fast food.
Manco a farlo apposta ne risenterebbero il citato Mac Donald’s, Burger King, Starbucks ed altre catene americane che vedrebbero molto indeboliti ed intaccati i propri fatturati e i bilanci finali. Inoltre, come se non bastasse, anche sulle bibite c’è una stretta in senso nazionalista negli eventi ufficiali e pare allo studio anche una nuova normativa restrittiva anche sui prodotti di elettronica e telefonia. Apple è avvisata.
Naturalemente l’embargo russo più imponente rimane quello verso i prodotti agricoli, e qui a soffrire maledettamente è tutta la U.E ma specialmente l’Italia; ma anche Francia, Germania e Danimarca sono in pole position.
Putin non si ferma e comincia una stategia di alleanza commerciale ad est che va ad interessare i nuovi paesi ricchi dell’Asia ma non basta Acquista l’ agroalimentare dalla Bielorussia, vende il gas alla Cina e apre nuovi mercati anche con il Sud America.
E’una guerra di posizione, economica, ma non è detto che non produca “morti e feriti”.