Insignito della menzione speciale al 76° Festival di Locarno, “La gita scolastica” di Una Gunjak è stato designato dalla Bosnia – Erzegovina per la corsa al Premio Oscar® 2024 come Miglior Film Internazionale. Il 6 novembre prossimo aprirà il Balkan Film Festival di Roma alla presenza dell’autrice, e il 21 novembre prossimo sarà in concorso al Festival Cinema e Donne di Firenze.
La gita scolastica, cosa sappiamo sul film
Nel suo lungometraggio d’esordio, la cineasta di Sarajevo Una Gunjak scrive e dirige una storia sulle leggerezze dell’adolescenza nel XXI secolo, sui suoi sogni e sullo scontro con la realtà liquida di oggi. Protagonista è Iman, una teenager che per gioco racconta alle compagne di scuola di essere andata a letto con il ragazzo dei suoi sogni. Questa bugia apparentemente piccola finirà per trascinare la ragazza in un vortice di aspettative, condanne e dogmi sociali, di fronte alle quali Iman lotterà per la propria dignità femminile in una società vittima di un ancestrale e persistente patriarcato.
Le parole del regista
“Qualche anno fa, quando la Bosnia Erzegovina è stata scossa dallo scandalo di un gruppo di sette tredicenni della stessa classe finite incinta durante una gita scolastica, le reazioni furono di indignazione e incredulità.” – racconta la regista Una Gunjak – “Le ragazze non furono solo giudicate, accusate e umiliate su media nazionali e piattaforme digitali, ma la notizia delle precoci ragazze bosniache comparve persino sulla stampa internazionale. Questa diffusione, alimentata dalla grancassa dei predicatori moralisti locali, ha trasformato la storia in una isteria di massa. La verità su cosa accadde realmente non conta più, e questo mi colpì; la mia attenzione si concentrò ancora di più sulla verità personale di queste giovani.
Come gestiscono la loro sessualità ancora acerba? Cosa davvero guida le loro azioni e i loro desideri nella società di oggi? Specialmente in una società così chiaramente defunta come quella bosniaca. Vagamente ispirata a questa storia vera, La gita scolastica si rapporta a queste domande sovvertendo l’abituale narrative sul tema, adottando il punto di vista della protagonista per parlare della società: di regole, di valori, della perenne violenza che infligge agli individui”.