Patrimonio identitario e prezioso veicolo comunicativo, il dialetto è una risorsa da tutelare e salvaguardare. E’ per questo che, in occasione della Giornata Nazionale del dialetto e delle lingue locali, ideata dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (UNPLI), il Comune di Ischia ha previsto – attraverso l’assessorato alla Cultura – un evento alla Biblioteca Antoniana, in via Rampe Sant’Antonio, con riflessioni, testimonianze e letture volte “a tutelare un tassello fondamentale dell’identità dell’isola”.
Una serie di interventi esploreranno il rapporto del dialetto con il territorio e con le varie forme espressive, dal teatro al cinema, soffermandosi – attraverso citazioni, proiezioni e omaggi alla letteratura, anche ischitana – sull’importanza del napoletano e delle sue varianti locali, rafforzando l’idea che vada considerato alla stregua di una vera e propria lingua.
«Siamo convinti – spiega Carmen Criscuolo, assessore alla Cultura del Comune di Ischia – che la tutela del dialetto come strumento espressivo, in grado di veicolare le nostre emozioni e di raccontare la nostra identità, sia un preciso dovere, anche istituzionale, ed è per questo che abbiamo pensato di omaggiare la Giornata Nazionale del dialetto, per la prima volta, con un evento a Ischia».
Tra gli interventi in programma, quello di Ottavio Soppelsa, docente di zoologia all’università Federico II e autore del “Dizionario zoologico napoletano”, nel quale ha veicolato un decennio di ricerche raccogliendo i circa 3600 lemmi con i quali il dialetto definisce le specie animali. Il regista e sceneggiatore Salvatore Ronga racconterà il rapporto tra dialetto e teatro, da Viviani a Troisi, con letture degli attori Roberto Scotto Pagliara e Giovangiuseppe D’Ambra. Sulla tradizione ischitana, e in particolare sui versi del poeta foriano Giovanni Maltese, si concentrerà invece il regista Corrado Visone. Sul valore del dialetto come strumento in grado di favorire la comprensione reciproca si soffermerà l’intervento del giornalista Pasquale Raicaldo, autore di una tesi di laurea dal titolo “Dottò, faciteme capì”.
All’antropologo Ugo Vuoso sono invece affidate le conclusioni, con riflessioni sul dialetto a Ischia e in Campania tra passato, presente e futuro. L’evento sarà impreziosito dalle letture del poeta Mario Sacco, da un intervento di Barbara Pierini, che ha organizzato il primo corso di dialetto foriano, e dai disegni di Martina Polverino, che ha illustrato i modi di dire più coloriti del dialetto napoletano.