Secondo le ultime stime dell’ ONU circa il 10% della popolazione mondiale ha una disabilità , l’80% dei disabili vive nei paesi poveri
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Il 3 dicembre di ogni anno viene celebrata in tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone con disabilità , ufficialmente promossa dall’ONU.
Una carrellata di appuntamenti vari e molto eterogenei sono in programma quest’anno per la celebrazione della Giornata. Istituita nel 1993 in ambito europeo, la Giornata è da tempo diventata occasione di riflessione a livello mondiale su tutti gli aspetti che riguardano la disabilità . Una giornata speciale per discutere, individuare problemi specifici, fare il punto, incontrarsi, ma anche impegnarsi contro le discriminazioni e promuovere l’inclusione dei disabili. Tra le iniziative organizzate in tutta Italia ci sono presentazione di documentari e ricerche su specifiche forme di disabilità , convegni, proiezioni di film, inaugurazioni e altre iniziative particolari. L’appuntamento principale è a Roma, dove il ministero delle Pari opportunità organizza una manifestazione con le due grandi federazioni delle persone con disabilità , Fish e Fand, e con il Comitato italiano paralimpico (Cip).Purtroppo in tutto il mondo le persone con disabilità affrontano ancora ostacoli alla partecipazione sociale, barriere architettoniche, pregiudizi culturali, negazione dei diritti umani e civili. Affinché questa giornata non sia ridotta ad una mera celebrazione retorica si potrebbe provare a richiamare il fatto che le persone con disabilità sono innanzitutto persone: troppo spesso se ne parla come fossero numeri o costi sociali. I dati ci dicono che disabilità e povertà sono strettamente legate e sono ciascuna la causa dell’altra. I due ambiti che più penalizzano i diritti di queste persone sono l’istruzione e la salute. Forse è arrivato il momento di censire anche i provvedimenti legislativi e di censurare quelli che hanno un impatto discriminatorio e quelli che al contrario cercano di realizzare il dettato dell’articolo 3 della nostrs Costituzione il quale, ricordiamolo più spesso, impegna la Repubblica a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” L’importante è sempre tenere ben presente che i disabili sono persone nel senso più pieno del termine: hanno diritto in poche parole a vivere e non solo a sopravvivere.