Andrea Carandini, professore emerito di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana, presenta al Museo Egizio il libro “La forza del contesto“, edito da Laterza.
Durante l’incontro Andrea Carandini aiuterà il pubblico presente a scorgere le linee guida dell’etica del contesto che è, per lui, una forma mentale imprescindibile. Attraverso il contesto, infatti, i reperti si animano trascinandoci nel tempo in cui vivevano e ci restituiscono una visione reale e completa dell’epoca.
Si parlerà poi della figura dell’archeologo che, secondo il professore somiglia all’investigatore, ma anche al direttore d’orchestra e al regista. Come mai? Perché l’archeologia deve riuscire a trattare non solo l’oggetto in sé, ma anche le sue relazioni con gli altri oggetti, avvalendosi di metodi universali e di specifici sussidi provenienti da altre discipline, proprio come l’indagine investigativa. Come un direttore d’orchestra e un regista, l’archeologo deve essere in grado di notare i “suoni imperfetti” e i dettagli.
Un appuntamento, quello al Museo Egizio, in grado di fornire ai presenti molti spunti di riflessione, si andrà, infatti, a toccare anche il tema dell’archeologia italiana attraverso la testimonianza diretta di Carandini che è uno dei suoi massimi protagonisti.
Dialogano con l’autore il Direttore del Museo Egizio, Christian Greco, Andrea Augenti (Università di Bologna), Carlo Tosco (Politecnico di Torino), Giuliano Volpe (Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MiBACT).