La formica di fuoco è arrivata in Italia: un gruppo di ricercatori ha confermato la presenza di diversi nidi in Sicilia. Si tratta del primo avvistamento in Europa dopo che questa specie ha letteralmente invaso buona parte del pianeta. Cerchiamo di capire cosa sappiamo su questa specie e perché desta così tanta preoccupazione.
La formica di fuoco: dal Brasile…
Il suo nome scientifico è Solenopsis invicta ma è detta anche formica guerriera. Hanno un colore bruno rossastro e hanno un pungiglione velenoso capace di punture molto dolorose. Le operaie hanno una lunghezza che varia dai 2 ai 4 millimetri mentre le regine hanno una lunghezza che va dai 6 agli 8 millimetri.
Originaria del Brasile, si è ampiamente diffusa in molti Paesi tra Asia, America Latina, Stati Uniti, Europa e Oceania. E’ presente, infatti, ad Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Isole Vergini britanniche, Isole Cayman, Cina, Hong Kong, Malaysia, Nuova Zelanda, Paraguay, Porto Rico, Singapore, Taiwan, Trinidad e Tobago, Turks e Caicos, Stati Uniti meridionali, Isole Vergini e ora anche Italia.
… all’Italia
In realtà nel nostro Paese questi pericolosi animaletti sarebbero arrivati già da qualche anno. Un sopralluogo di controllo effettuato da un team di ricercatori ha confermato, nei pressi di Siracusa, di una colonia importante di formiche di fuoco. 88 nidi in poco meno di 5 ettari di terreno. Gli studiosi non sanno quale sia stato il canale che abbia portato le formiche in Italia ma studiandone il dna ipotizzano che siano arrivate nel nostro Paese dalla Cina o dagli Stati Uniti. Intervistando gli abitanti del luogo invece, che testimoniano punture dolorose, sono arrivati a scoprire che la specie è presente sul territorio dal 2019. Parlando di una specie altamente invasiva, non è difficile ipotizzare da parte dei ricercatori che presto la formica guerriera sarà presente in tutta Europa.
Perché la formica guerriera fa così paura
Perché dobbiamo temere la presenza della formica guerriera? Prima di tutto perché parliamo di una specie invasiva, cioè di una specie in grado di adattarsi (e quindi riprodursi) agli ambienti più diversi arrecando loro non pochi danni:
- sono predatori generalisti che, di conseguenza, possono causare un importante calo della biodiversità nell’ecosistema in cui si introducono;
- i loro formicai che comprendono migliaia di unità ciascuno possono danneggiare le radici di piante e alberi;
- le loro punture velenose possono minare la salute di animali giovani, deboli o malati;
Il veleno contenuto nei loro pungiglioni causa punture molto dolorose. Oltre agli animali, sono in pericolo anche gli uomini che per conseguenza di una puntura di formica del fuoco possono anche andare in shock anafilattico.
Secondo uno studio al quale ha partecipato, tra gli altri, anche l’Università di Catania, pubblicato sulla rivista Current Biology, circa il 7% del pianeta e il 50% delle città ha condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo di questa specie animale. E’ molto facile, dunque, prevedere che l’Italia sia solo il primo Paese in Europa a ospitarla e che presto ne sentirà parlare anche il resto del Continente.