Fino al 21 luglio 2019 la Fondazione Carriero ospita Lygia Pape a cura di Francesco Stocchi, la prima mostra personale dedicata da un’istituzione italiana a una delle maggiori esponenti del Neoconcretismo in Brasile, organizzata in stretta collaborazione con Projeto Lygia Pape.
A quindici anni dalla sua scomparsa (Rio de Janeiro, 1927-2004), la mostra racconta e approfondisce il percorso della Pape che in quarantacinque anni di carriera si è confrontata con una molteplicità di linguaggi; dal disegno alla scultura, dal video al balletto, fino all’installazione e alla fotografia, l’artista ha fuso la lezione del modernismo europeo con le istanze della cultura del suo Paese, fino ad arrivare a una personalissima sintesi tra le pratiche artistiche.
Le oltre 40 opere esposte nelle sale della Fondazione Carriero, compongono un vero e proprio viaggio nel mondo della Pape, con lavori realizzati tra il 1952 e il 2000, un’occasione di conoscenza, analisi e confronto di una pratica artistica che contiene alcune delle ricerche chiave dell’arte del secondo dopoguerra.
Il lavoro di Lygia Pape presenta una particolare declinazione del modernismo, in cui la figura umana acquisisce centralità e il linguaggio si apre alla sensualità, capace di attrarre e far convivere mondi opposti.
Così il costruttivismo russo si fonde con il linguaggio multiforme brasiliano, alla teoria e il metodo del modernismo europeo contrappone una libertà ispirata dalla Natura, dando vita a un corpus di opere che mescola mezzi espressivi diversi, stimolando tutti i canali percettivi, reinventando il rapporto tra opera e spettatore in un’ottica molto contemporanea, senza un processo preordinato.
Tra le opere esposte il Livro Noite e Dia e Livro da Criação, libri intesi come oggetti con cui entrare in relazione che condensano esperienze mentali e sensoriali, tra le sue opere più importanti; e ancora i Tecelares, una serie di incisioni su legno in cui si fondono tradizione popolare brasiliana e ricerche costruttiviste europee, Tteia1 celebre installazione che racchiude l’indagine dell’artista sui materiali, la tridimensionalità e la costante innovazione e reinterpretazione del suo linguaggio.
L’allestimento stesso mette in risalto le molteplici connessioni della ricerca della Pape sottolineandone la radice comune dell’osservazione della natura e la sua traduzione in segno, offrendo ai visitatori l’occasione di osservare da più punti di vista la sua produzione, in cui ogni nuova ricerca nasce e si sviluppa come naturale evoluzione delle precedenti.
Ancora oggi il lavoro di Lygia Pape offre interessanti strumenti per interpretare il presente con un approccio meno dogmatico e più spontaneo.
Invenzione e contaminazione, gioia e sensualità, pieno e vuoto, convivono nella sua opera, mettendo in risalto una continua sperimentazione, e la capacità di fondere in maniera inedita materiali e tecniche, modalità espressive e linguaggi non convenzionali.
Lygia Pape si inserisce coerentemente nel percorso iniziato dalla Fondazione Carriero con imaginarii (settembre 2015), FONTANA • LEONCILLO Forma della materia (aprile 2016), FASI LUNARI (ottobre 2016), PASCALI SCIAMANO (marzo 2017), Sol Lewitt. Between the Lines(novembre 2017-giugno 2018, co-curata con Rem Koolhaas) e Giulio Paolini. del Bello ideale mostre curate da Francesco Stocchi il cui punto cardine è l’approccio dialogico e la tensione costante verso ricerca e sperimentazione.
La mostra è resa possibile grazie alla stretta collaborazione con Projeto Lygia Pape e a prestiti provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche e importanti collezioni private.
La mostra è accompagnata da un catalogo (italiano e inglese), edito da Koenig Books, curato da Francesco Stocchi, con testi critici, materiale di archivio e immagini delle opere allestite negli spazi della Fondazione Carriero.