Sono oramai passati 14 anni dalla vittoria nella finale del mondiale tedesco del 2006 e l’Italia del calcio da allora ha subito una serie di rifondazioni che ancora oggi non danno a questa nazionale una sua dimensione precisa.
Il cielo è azzurro sopra Berlino
9 luglio 2006, una data che ormai è storia nel calcio italiano. La vittoriosa finale del mondiale tedesco 2006 ha segnato uno dei momenti più alti del movimento calcistico nostrano. Una cavalcata mondiale che segnò una forte risposta all’allora recente scandalo di Calciopoli che scosse profondamente le fondamento del nostro sistema calcio.
Un mondiale, quello tedesco, che iniziò ai gironi con Ghana, USA e Repubblica Ceca per poi proseguire agli ottavi contro l’Australia, ai quarti contro l’Ucraina e le semifinali contro i padroni di casa delle Germania. Si arriva, quindi, al 9 luglio ovvero il giorno della finale mondiale tra l’Italia e la Francia di Zinedine Zidane.
La cronaca di quella lunga ed emozionante partita è ormai consegnata alla storia e chiunque la ricorda nei minimi dettagli. Dall’iniziale disperazione per il gol di Zidane su rigore, il pareggio di Materazzi per poi arrivare fino ai calci di rigore (nel mezzo la celebre testata di Zidane che gli costò un amaro cartellino rosso, una espulsione nella sua ultima partita in carriera). Lotteria dei rigori che si concluse col gol di Grosso (ed errore di Trezeguet) che portò all’Italia il suo quarto titolo mondiale.
Dopo la finale mondiale 2006, cosa avvenne all’Italia?
La vittoria del mondiale in Germania poteva essere un’ottima occasione per portare ancora più in alto un movimento calcistico che stava dando i suoi frutti. Però, in realtà, quella vittoria ha segnato il punto di arrivo ma soprattutto l’inizio della lunga e dolorosa discesa.
La nazionale italiana nei successivi due mondiali non supera neanche la fase a gironi (e contro squadre modeste come Nuova Zelanda oppure Costa Rica) e addirittura per il mondiale russo del 2018 non riesce neanche a qualificarsi per il vero e proprio mondiale.
Simbolo di questa debacle italiana è lo 0 a 0 contro la Svezia nel novembre 2017 che condanna gli azzurri all’eliminazione. Le parole dell’allora capitano Gigi Buffon suonano ancora oggi nelle teste di tutti i tifosi italiani.
Ora cosa succederà?
Dall’enorme fallimento del mondiale in Russia, l’Italia può solo risalire e per farlo si è affidato a Roberto Mancini. L’ex tecnico dell’Inter ha già ottenuto la qualificazione al prossimo europeo del 2021 (in origine Euro 2020 ma poi spostato al 2021 causa emergenza del Covid-19). La nazionale italiana quindi sta vivendo una specie di rifondazione, l’ennesima dal quel glorioso 2006 e da quel cielo azzurro sopra Berlino.