In occasione dell’Edizione Zero di Taranto due mari di libri, ‘La Fiera della letteratura del mare‘, che si terrà a Taranto, verrà presentato il Quaderno n.1 della Collana ‘Mar Piccolo e Taranto’. Il titolo del Quaderno è: ‘La molluschicoltura tarantina e la sfida di Attilio Cerruti durante la Grande Guerra’, scritto da Carmela Caroppo e Giuseppe Portacci dell’Istituto per l’Ambiente Mario Costiero di Taranto (Iamc-Cnr). La pubblicazione del Quaderno è stata curata da Francesco Zecca del Centro giustizia e integrità del creato dei Frati Minori del Salento Convento San Pasquale di Taranto.
In questa pubblicazione viene descritta l’attività di ricerca di Attilio Cerruti, primo direttore dell’Istituto Talassografico, oggi Iamc-Cnr. In particolare, si riportano le strategie adottate dallo scienziato per salvaguardare e rilanciare la molluschicoltura del Mar Piccolo di Taranto durante il periodo della prima guerra mondiale.
Il Quaderno è basato sullo studio Caroppo C., Portacci G. (2017) The First World War in the Mar Piccolo of Taranto: First case of Warfare Ecology? Ocean and Coastal Management, 149: 135-147.
Sin dal 1883, il Mar Piccolo di Taranto (Mar Ionio, Mediterraneo) (MP) ha rivestito il duplice ruolo di bacino privilegiato per la molluschicoltura e la pesca e quello di strategico porto militare. Nei primi anni del ‘900 il MP accusava già gravi carenze di gestione ambientale e produttiva, peggiorate ulteriormente durante la lrima guerra mondiale. Questo lavoro di ecologia storica, basato sulla raccolta di dati da fonti dirette, indirette ed iconografiche, ci fornisce informazioni sulle condizioni sociali ed economiche di Taranto dal 1883 al 1926. Questo studio dimostra come l’approccio olistico del Regio Ispettore del laboratorio di biologia marina di Taranto (Attilio Cerruti) per la gestione della molluschicoltura potrebbe essere assimilato al moderno concetto di ‘ecologia bellica‘.
Questo ricercatore dovette gestire gli impatti che minacciavano le antiche attività di molluschicoltura. Inoltre, egli condusse azioni per ridurre, mitigare e prevenire gli effetti della guerra. L’analisi di documenti originali mostra che le strategie (studi scientifici, applicazione e diffusione delle buone pratiche, valutazione economica delle produzioni, comunicazione con le autorità civili e militari e con i molluschicoltori) adottate da Cerruti garantirono la sopravvivenza della molluschicoltura ed il suo recupero nel periodo post bellico. L’approccio della ‘ecologia bellica’ adottato da Cerruti potrebbe rappresentare un esempio utile per la soluzione di problematiche attuali per la gestione e conservazione di beni e servizi di ecosistemi impattati dalle attività umane (non limitate alla guerra), come quelli che hanno riguardato e che tutt’oggi riguardano il Mar Piccolo di Taranto.