Parte dall’Università Federico II di Napoli la prima sperimentazione italiana di un innovativo sistema di sanificazione degli ambienti potenzialmente contagiati da Covid-19, ed in particolare gli ospedali.
A tenerla a battesimo saranno, nell’Edificio 19 dell’Azienda Ospedaliera, la Prof.ssa Maria Triassi (ordinaria della Cattedra di Igiene Generale ed Applicata del Dipartimento di Sanità pubblica c/o la AOU) e, per la Sams sanificazioni per ambienti sicuri l?AD Giovanni Gentile ed il direttore generale Marcello Gentile nonché la biologa Antonietta Rossi.
I lavori alla Federico II
La prima giornata di lavori previsti nel protocollo di studio e sperimentazione che la Sams ha offerto gratuitamente all’università federiciana mirerà infatti a presentare una tecnologia in grado di sterminare il Covid-19 (nonché tutti gli altri agenti patogeni quali virus, batteri funghi, spore ecc) con l’ausilio di Luce ultravioletta allo Xeno: diversi studi descrivono tecniche di disinfezione no-touch (tramite utilizzo di prodotti biocidi e/o onde elettromagnetiche) utilizzate per distruggere e/o inattivare i microrganismi patogeni nell’ambiente. L’irradiazione con UV è una delle tecniche più comuni con effetto altamente germicida. Alcuni studi descrivono una riduzione del rischio di infezioni correlate alle pratiche assistenziali in strutture sanitarie dove sono utilizzate le radiazioni UVC a 254 nm. Invece, non ci sono ancora molti studi a supporto dell’efficacia appunto dei trattamenti con Luce ultravioletta allo Xeno.
Sulla base di questo assunto, l’Unità di Ricerca di Igiene Medicina Preventiva e Statistica Sanitaria diretta dalla Triassi effettuerà dei controlli microbiologici ambientali su aria e superfici di ambienti sanitari, finalizzati alla verifica di efficacia di un sistema fisico di disinfezione ambientale a luce pulsata con lampada UV-C allo xeno.
Tale sperimentazione verrà attuata in stanze dove hanno soggiornato pazienti Covid-19 positivi e consisterà nell’applicazione di lampade allo Xeno a seguito della procedura di sanificazione routinaria.
I prelievi verranno effettuati su superfici critiche (high touch surface, tastiere, maniglie, porte, lavandini, water..) e aria prima della sanificazione, dopo la sanificazione e dopo il trattamento con lampade allo Xeno UV-C e verranno ripetuti con cadenza settimanale per una durata di 22 giorni. Sia sulle superfici che nell’aria verrà effettuata la ricerca della carica batterica totale, la carica micotica, la ricerca di Gram positivi e Gram negativi in conformità alle norme tecniche ISO.
La ricerca di Covid-19
Sulle superfici verrà effettuata inoltre, la ricerca di Covid-19 mediante tecniche di biologia molecolare (RT-PCR).
Le prove di efficacia di tali lampade verranno eseguite anche presso il laboratorio di Microbiologia dell?Unità di Ricerca di Igiene Medicina Preventiva e Statistica Sanitaria e saranno condotte da un equipe di microbiologi composta da Francesca Pennino, Tonia Borriello e Carmela Iervolino. I campionamenti verranno effettuati su superfici precedentemente contaminate con ceppi batterici a titolo noto. Verranno utilizzati microrganismi tra i quali Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, responsabili di oltre la metà delle infezioni gravi che si registrano negli ambienti nosocomiali.
I risultati ottenuti potranno essere utili per definire protocolli di sanificazione efficaci per la riduzione delle infezioni correlate all’assistenza e per garantire una maggiore sicurezza agli operatori sanitari.
La sperimentazione nelle giornate successive proseguirà anche in 2 strutture sanitarie della Campania e, preferibilmente, in Centri ‘COVID’.
L’efficacia dei dispositivi della SAMS è stata già dimostrata in test clinici effettuati presso i laboratori dell’Istituto di Virologia D. I. Ivanovsky del Ministero della Salute della Russia, che ne attestano l’efficacia sul Covid – 19 ma mai nessuno aveva effettuato test in nosocomi.
“Questi progetti di sanificazione – spiega Marcello Gentile – sono studiati ad hoc e vengono costantemente monitorati per essere adeguati in caso di variazione delle condizioni iniziali, i dispositivi sono altamente performanti e ciò consente di poter certificare l’avvenuta e corretta sanificazione con cognizione di causa. Stiamo avviando rapporti di collaborazione con altri operatori del settore per la creazione di una rete di ‘sanificatori di fiducia’, che ci consentirà a breve di allargare il servizio nelle altre regioni“.