Fase 2 a macchia di leopardo per le regioni italiane. Dal “riapriamo tutto” al “chiudiamo tutto” i governatori fanno ricorso alla loro autonomia per contribuire, ognuno a suo modo, alla ripresa economica e non solo dell’Italia. Esemplari il Veneto, la Campania e la Calabria che adottano strategie completamente diverse tra loro.
Come le regioni italiane stanno affrontando la fase 2
Se le settimane più critiche per l’emergenza sanitaria sono state affrontate in maniera differenziata dalle varie regioni, l’inizio della fase 2 Covid 19 sembra seguire la stessa scia. Nonostante il monito alla prudenza lanciato dal presidente del Consiglio Conte in occasione della conferenza stampa del 26 aprile, alcune regioni, forti della propria autonomia, hanno derogato a particolari disposizioni del governo centrale per consentire una certa ripresa dell’economia del territorio. Capofila su questo sentiero la Regione Veneto dove Luca Zaia ha disposto la riapertura dei parchi pubblici, la navigazione, lo spostamento nelle seconde case nella stessa regione per manutenzione, la possibilità di utilizzo di mezzi di trasporto privati con persone non conviventi. Ha riaperto alla vendita degli ambulanti con la perimetrazione e con varchi di accesso separati da quelli di uscita. Il governatore della Regione Veneto, in realtà, aveva anticipato alcune delle norme della fase 2 di una settimana.
Il caso della Campania
Di tutt’altro avviso è stato Vincenzo De Luca. Il presidente della Regione Campania, divenuto famoso anche per il suo spiccato senso dell’umorismo, ha deciso di seguire la linea della prudenza. Partendo da un territorio a densità di popolazione più alta d’Italia e, in alcuni Comuni, più alta d’Europa, ha ritenuto opportuno frenare la corsa alla riapertura. Ha riaperto bar, ristoranti, pasticcerie e pizzerie con sola modalità consegna a domicilio; ha limitato le uscite scopo passeggiata a due fasce orarie giornaliere vietando la corsa senza mascherina. Salvo poi fare un clamoroso dietro front. Ha approvato anche la modalità da asporto per l’acquisto di cibo pronto, la possibilità di uscire senza alcun limite d’orario, e sdoganato la corsa mattutina senza mascherina. Il governatore della Campania ha tenuto a precisare che non esiterà a tirare le redini se la situazione dovesse sfuggire di mano.
La fase 2 in Calabria
Come procederà la fase 2 in Calabria? Ancora presto per dirlo. Le disposizioni del suo presidente Jole Santelli sono state le più discusse. Prima fra tutte la riapertura di bar e ristoranti con somministrazione ai tavoli all’aperto. È l’unica regione a essersi spinta così in avanti verso la riapertura. Tanto che il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha impugnato l’ordinanza. Da qui è scattato un vero e proprio braccio di ferro dato che la governatrice ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di fare marcia indietro. La ripresa dell’Italia in questa fase 2 si prospetta più complessa del previsto.