Dal prossimo lunedì sarà possibile compilare ed inviare la domanda per il contributo a fondo perduto. Commercianti, artigiani e piccoli imprenditori potranno richiedere in via telematica. L’Agenzia delle Entrate garantisce l’arrivo del contributo entro dieci giorni dall’approvazione della richiesta.
Come nasce la domanda per il contributo a fondo perduto
Il provvedimento del contributo a fondo perduto è contenuto all’interno del Decreto Rilancio. Questo decreto contiene tutte quelle misure che hanno come scopo finale quello di fornire la migliore assistenza economica possibile per ripartire finalmente dopo i mesi del lockdown. Tre mesi di fermo dovuto al Covid-19 che ha ridimensionato fortemente il settore produttivo nostrano (così come quello europeo per non dire mondiale in generale). Questa misura, quindi, segna un passo importante per ripatire ed avere un primo contributo che varia da mille a duemila euro.
I requisiti per la domanda
Chi potrà fare domanda per il contributo a forma perduto? Potrà essere richiesto da imprese, partite Iva o dai titolari di reddito agrario, a patto che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo. Ci sono, però, anche altri requisiti da rispettare:
● Ricavi o compensi 2019: I ricavi o compensi 2019 non devono essere superiori a 5 milioni di euro.
● Il calo di fatturato e corrispettivi: L’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi di quello del mese di aprile 2019.
Sono, invece, esclusi i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (meglio conosciute come casse previdenziali), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione, i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal decreto Cura Italia e gli enti pubblici.
Le eccezioni
Le eccezioni al requisito del calo del fatturato sono previste per chi ha avviato l’attività dal 1° gennaio 2019 (il contributo spetta allora a prescindere dal calo del fatturato) e per gli operatori con domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale) ancora in emergenza al 31 gennaio 2020 quando è scattato lo stato di emergenza per il coronavirus.