Questo governo ha una capacità davvero unica: quella di fare cose che scontentano tutti in maniera trasversale; ecco che capita che due istituzioni locali, Regione Campania e Comune di Napoli, sebbene agli antipodi politici, si ritrovino ad avversare la decisione di svendere l’Ansaldo, storica realtà produttiva regionale.
“Un pezzo di storia e dell’industria della nostra città e del nostro Paese viene consegnato agli stranieri. E’ da tempo che denuncio l’attività di desertificazione industriale e di macelleria sociale messa in campo da questo Governo.” Questo l’intervento del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris a commento della notizia della vendita ad una multinazionale estera di Ansaldobreda e Ansaldo StS.
Ma non basta, anche l’assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi è intervenuto: “Non trovo ragioni per festeggiare la vendita ad una multinazionale estera di due pezzi importanti dell’industria ferroviaria italiana, Ansaldobreda e Ansaldo Sts. Fino a prova contraria la storia delle privatizzazioni dell’industria pubblica italiana non offre esempi confortanti. Come campano sono poi preoccupato del fatto che questa dismissione sia avvenuta senza alcun confronto col territorio né con le Istituzioni”.
Intanto un’altra grana spunta all’orizzonte: i vertici di Telespazio SpA, società partecipata Finmeccanica, già si sono ampiamente espressi in senso positivo in merito all’ipotesi di chiusura della sede di Napoli.
Cosa resterà di un tessuto produttivo già in partenza asfittico? Davvero solo un desolante deserto.