Il passaggio da inverno a primavera viene solitamente interpretato come un momento di rinascita, il momento in cui la vita torna a rifiorire dopo mesi di freddo e buio. È assolutamente così, quello che però viene spesso sottovalutato è come il nostro corpo e la nostra mente reagiscano a questo passaggio e come la depressione primaverile influenzi i nostri stati d’animo e la nostra vitalità.
Come tutti i cambiamenti, è uno shock a cui il nostro organismo deve imparare a riadattarsi. L’instabilità del clima, l’oscillare ampio delle temperature e l’aumento della luminosità giornaliera incidono fortemente sul nostro organismo, che è quindi portato ad aumentare la produzione di ormoni quali serotonina e melatonina.
L’aumento di questi ultimi ha effetti sul nostro metabolismo che tendono ad aumentare insonnia ed irritabilità. La ricerca da parte del nostro organismo di un nuovo equilibrio che si adatti alle nuove circostanze esterne, può determinare una forma di depressione primaverile, che gli esperti chiamano SAD (Seasonal Affective Disorder – Disturbo Affettivo Stagionale): gli aspetti più comuni sono sonnolenza, apatia per ciò che si fa, stanchezza e calo del desiderio sessuale.
Sono fenomeni passeggeri, destinati a svanire con il passaggio all’estate, molto meno traumatico per il nostro corpo, ma non per questo da sottovalutare. In particolare l’arrivo della primavera può risultare particolarmente problematico per i soggetti più inclini a stati ansiosi: l’aumento di caldo, esposizione in pubblico e all’aria aperta e l’utilizzo di vestiario che scopra maggiormente il corpo sono vissuti come condizioni di disagio, che possono arrivare a manifestazioni molto forti come l’agorafobia.
Ecco quindi che magnesio, ferro, vitamina C sono in grado di riequilibrare i nostri valori ed aiutare il nostro organismo a riadattarsi all’ambiente, al clima più mite e aiuta a superare la depressione primaverile.
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