La casa editrice e i suoi autori non vogliono rinunciare a questo appuntamento letterario, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo in questi giorni. Se i lettori non possono raggiungere il festival, allora il festival raggiungerà i lettori: per molti degli eventi programmati saremo in diretta sui social con la presentazione dei libri. Interlinea poesia festival #instreaming porterà nelle case di tutti letture e approfondimenti letterari, arte e musica e cartoni animati con laboratori per i più piccoli.
Infine domenica 22 marzo alle ore 17 Interlinea poesia festival di Pavia si conclude in streaming con i poeti della collana diretta da Franco Buffoni “Lyra giovani”: Marco Corsi, Tommaso Di Dio e Samir Galal Mohamed, che presentano le loro opere d’esordio Pronomi personali, Verso le stelle glaciali e Damnatio memoriae. Marco Corsi (1985) vive e lavora a Milano e sue poesie sono apparse su: “Poeti e Poesia”, “Nuovi Argomenti”, “Atelier”, “Quadernario. Almanacco di poesia” e in diversi blog letterari come “Le parole e le cose” e “Poetarum Silva” (nella raccolta Pronomi personali i “pronomi” del titolo sono le immagini che ci avvolgono e che sono “personali” perché c’è la necessità di un soggetto forte, un “io” che vorrebbe diventare un io di tutti; Corsi cerca di mettere insieme, con le parole, una piccola “ragione emotiva”, tra razionalità e ferita sentimentale, per permettere il passaggio a una dimensione più ampia di significato e di esistenza: «lavoriamo per giorni sopra le parole; da giorni lavoriamo silenziosi intorno al nero. […] disegniamo immagini nere e silenziose. Lavoriamo di silenzio e di nero. Un nero che sembra la notte»); Tommaso Di Dio (1982), vive e lavora a Milano ed è membro del comitato scientifico del laboratorio di filosofa e cultura Mechrì, collaborando a riviste come “Nuovi Argomenti” e al blog di Rainews “Poesia” (nel libro propone quattro itinerari: ognuno, attraverso strade e mappe diverse, conduce inequivocabilmente alla stessa destinazione; immagini, poesie e prose muovono alla ricerca di un sentiero possibile nella vita: dalla cruda realtà urbana, attraverso le corsie di un ospedale e le grotte della preistoria, si giunge a un luogo immaginario, al di là dell’oceano, in un continente dove si ritrova un «segreto futuro, che non dimentica tutto ciò che è stato»); Samir Galal Mohamed (1989) è un poeta italiano di origini egiziane e vive a Milano, dove insegna filosofia e storia nelle scuole superiori («Quello che senti alla stesura di ogni parola si chiama dolore»: nel suo primo libro Damnatio memoriae esplora il tema della sofferenza in relazione alla condanna e distruzione della memoria in quanto dimora, vettore e destinazione; la poesia sarà il dispositivo attraverso il quale ricavare lucidità da quel dolore: «non essere sicuri di avere delle coseda scrivere. Scriverle comunque. Farle rivivere»).