Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i ‘Grandi Eventi’ assieme all’ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi
Il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe è indagato per corruzione nell’inchiesta sui grandi appalti del G8 insieme all’ex ministro Lunardi.Sarà sentito presto dai magistrati della procura di Perugia, probabilmente in un luogo lontano da telecamere e giornalisti. A convincere i magistrati umbri dell’opportunità di procedere all’iscrizione di Sepe sul registro degli indagati è stata anche l’acquisizione di una relazione della Corte dei Conti nella quale vengono espresse non poche perplessità sullo stanziamento statale di 2,5 milioni di euro per i lavori, nella metà del 2000, da effettuare sulla facciata del palazzo in piazza di Spagna di Propaganda Fide, di cui era presidente in quel periodo proprio l’arcivescovo. Lavori che ebbero un iter travagliato e che non furono mai portati a termine.Del resto l’ascesa del cardinale è stata costante. L’attuale arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe, 67 anni, dopo aver trascorso una vita nella diplomazia vaticana, è divenuto nel 1992 segretario della Congregazione per il Clero. In questo ruolo ha cominciato a farsi conoscere come abile organizzatore di grandi eventi. Ha promosso, tra l’altro, gli Incontri Internazionali dei sacerdoti di tutto il mondo in preparazione al Giubileo del 2000 a Fátima e a Yamossoukro. In qualità di Segretario della Congregazione per il Clero, ha organizzato inoltre tutte le celebrazioni per i trent’anni della “Presbyterorum Ordinis” e per il cinquantesimo di sacerdozio di Giovanni Paolo II. Grazie a questi meriti, il 3 novembre 1997 è stato nominato Segretario Generale del Comitato e del Consiglio di Presidenza del Grande Giubileo del 2000. Ha dunque seguito in prima persona l’itinerario di preparazione all’Anno Santo, collaborando tra l’altro con Angelo Balducci, indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti del G8, e Guido Bertolaso, entrambi coinvolti – per parte italiana – nella preparazione del Giubileo. Il 9 aprile 2001 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ex Propaganda Fide, il dicastero più ricco di tutta la Santa Sede e attraverso cui transita il denaro per le missioni in tutto il mondo. Poco dopo anche Balducci è diventato consultore della Congregazione. Ai giornalisti che lo hanno incalzato Sepe ha detto: “Bisogna avere fede e fiducia e la verità viene fuori”. A chi gli chiedeva se fosse tranquillo ha risposto:”Sì, assolutamente, totalmente”. Indubbiamente, una storia, quella della cricca,di Anemone e Balducci,dei ministri Scajola,Matteoli e Lunardi, del sottosegretario Bertolaso e ora del Cardinale Sepe. Che l’alto prelato fosse un “uomo di potere” del Vaticano era risaputo, da qui all’ipotesi di reato ce ne passa e speriamo solo, che – almeno stavolta- la giustizia (quella povera e terrestre) possa fare il suo corso sensa nessun ostacolo; sopratutto perchè -se si vuole- “La verità viene sempre fuori”.