Continua il crescendo dei vini sanniti. Nello scenario delle principali guide del vino, edizioni 2018, il Sannio si ritaglia un ruolo rilevante, raccogliendo consensi sempre maggiori. I giudizi delle più importanti guide enologiche italiane, così come quello delle più autorevoli riviste straniere, confermano una crescita diffusa del valore qualitativo dei vini delle aziende sannite. Così come evidenziano l’ottimo rapporto qualità-prezzo delle etichette che ottengono i massimi riconoscimenti, da sempre uno dei punti di forza delle produzioni enologiche della terra beneventana.
Questi risultati premiano il continuo miglioramento qualitativo compiuto dalle aziende, evidenziato anche grazie al lavoro compiuto sul campo dal Sannio Consorzio Tutela Vini, che in questi ultimi anni è diventato valido supporto e punto di riferimento per le redazioni delle più importanti guide nazionali del settore enologico.
I principali artefici di questa costante crescita di appeal del Sannio enologico sono ancora una volta i vini ottenuti da uve falanghina, il vitigno che per diffusione rappresenta la quota del 25% del “Vigneto Sannio”.
La denominazione ‘Falanghina del Sannio’ è una delle preferite in assoluto per la guida ‘Vini d’Italia’ edita da Gambero Rosso, dedicata ai migliori vini italiani che assegna il fregio dei “Tre Bicchieri”. Sono ben quattro le etichette ‘Falanghina del Sannio Dop’ – tutte annata 2016 – premiate dall’importante guida: ‘Falanghina del Sannio (linea Janare) Senete’ prodotta da La Guardiense, ‘Falanghina del Sannio Svelato’ dell’azienda Terre Stregate, ‘Falanghina del Sannio/Taburno’ della cantina Fontanavecchia e ‘Falanghina del Sannio/Taburno’ di Fattoria La Rivolta. Si tratta di un risultato che riconosce il grande contributo con cui questa denominazione partecipa alla riscossa del vino campano registrata nel corso di questi ultimi anni. La guida del Gambero Rosso indica la Campania, infatti, come «una straordinaria terra da bianchi». In questa escalation, la denominazione ‘Falanghina del Sannio Dop’ supera, in termini di consensi, anche quella ‘Greco di Tufo Docg’ (che ottiene tre “Tre Bicchieri”), piazzandosi solo dietro alla ‘Fiano di Avellino Docg’ (che di “Tre Bicchieri” ne ottiene cinque). Nell’elenco dei vini premiati dal Gambero Rosso anche l’etichetta ‘Sannio/Sant’Agata dei Goti – Artus 2015’ prodotta da Mustilli.
Falanghina grande protagonista anche per ‘Slow Wine’, la guida edita da Slow Food, che considera, senza mezzi termini, questo vitigno «la locomotiva del vino campano». La guida sottolinea «un successo confortato dai dati che danno ragione al “sistema Sannio“, l’unica zona che oltre a riorganizzare in maniera razionale le denominazioni è riuscita a dotarsi di un Consorzio in grado di incidere sui controlli e nelle scelte promozionali». ‘Slow Wine’ premia il Sannio in particolar modo con il fregio del “Vino Quotidiano”, il riconoscimento con cui Slow Food va a selezionare quei vini con un ottimo rapporto qualità/prezzo, vale a dire vini che interpretano la filosofia slow da poter consumare sulle tavole di tutti i giorni. In questo contesto il Sannio fa la parte del leone in Campania, raccogliendo ben sei riconoscimenti sui dieci complessivi campani. E ancora una volta a fare la voce grossa è la denominazione ‘Falanghina del Sannio’, millesimo 2016: ‘Falanghina del Sannio/Taburno’ di Cantine Tora, ‘Falanghina del Sannio – Fois’ di Cautiero, Falanghina del Sannio/Taburno’ di Fontanavecchia, ‘Falanghina del Sannio/Taburno’ di Torre del Pagus e ‘Falanghina del Sannio/Taburno’ di Torre Varano. A completare l’elenco, in questo caso, è un’etichetta bianca, la ‘Sannio Coda di volpe – Jenn’èmois 2016’ di Fattoria Ciabrelli.
Il discorso non cambia osservando le indicazioni che emergono da ‘Bibenda’, la guida che viene curata e pubblicata dalla Fondazione Italiana Sommelier. Il Sannio si vede attribuire ben tre “Cinque Grappoli”, il simbolo con cui la guida della Fis va ad indicare le eccellenze enologiche della Penisola. Anche in questo caso si tratta di un successo targato falanghina. Premiate, infatti, le etichette ‘Falanghina del Sannio/Taburno – Facetus 2012’ dell’azienda Fontanavecchia e ‘Falanghina del Sannio (linea Janare) – Senete 2016’ de La Guardiense. Il terzo riconoscimento è al ‘Sannio Rosso riserva – Safinim 2012’ della cantina Fosso degli angeli.
Falanghina ed aglianico viaggiano a braccetto tra le chicche selezionate da Luca Maroni nel suo ‘Annuario dei migliori vini italiani’. Il ‘Beneventano Aglianico – Kapnios 2015’ prodotto da Masseria Frattasi si inserisce nel ristretto elenco dei ventisei migliori vini, capaci di raggiungere il punteggio di 99/100. A seguire altri importanti riconoscimenti per il Sannio, che conta sei etichette tra le 362 eccellenze selezionate (in un range di punteggi che va da 90 a 98/100): ‘Aglianico del Taburno riserva – Enzo Rillo 2011’ dell’azienda La Fortezza; ‘Beneventano Cabernet sauvignon – Kylyx 2015′ di Masseria Frattasi; Falanghina del Sannio/Taburno – Donnalaura 2016’ di Masseria Frattasi; ‘Beneventano Moscato (di Baselice) 2016’ di Masseria Frattasi; ‘Vino spumante brut – Falanghina Ardesia’ dell’azienda Torre Varano; ‘Vino spumante Extra dry Falanghina – L’oro del marchese’ de La Fortezza.
Queste le prime anticipazioni giunte dalle più importanti guide nazionali, che saranno presentate nelle prossime settimane. Si parte con ‘Slow Wine’, che farà la sua prima uscita a Montecatini; a Torino, sarà la volta della guida ‘Vini d’Italia’; chiuderà la presentazione di ‘Bibenda’ a Roma.
Ma l’attenzione resta ancora particolarmente alta, con lo sguardo rivolto alle altre guide nazionali del vino che renderanno noti i vini premiati solo nell’ambito delle cerimonie di presentazione: toccherà alla ‘Guida Oro – I vini di Veronelli’, che sarà presentata a Venezia; a Milano, ci sarà, invece, la presentazione di ‘Vitae’, la guida pubblicata dall’Associazione Italiana Sommelier.
“Anno dopo anno – commenta il presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, Libero Rillo – il Sannio si va ritagliando spazi sempre più interessanti nello scenario enologico. Dietro ad un ottimo vino c’è il territorio o il vitigno, ma c’è soprattutto il lavoro degli uomini che, con tanta esperienza, intuito e passione si stanno ritagliando un ruolo sempre più rilevante, sia in campo nazionale che internazionale. Questo sforzo condotto in modo sinergico sta facendo del Sannio una bandiera, non soltanto della Campania. Uno sforzo che siamo intenzionati a portare avanti, per incrementare ulteriormente la percezione del Sannio come distretto enologico di eccellenza, continuando ad innalzare l’asticella del livello qualitativo delle nostre produzioni. A questo sforzo va aggiunto un impegno sempre più convinto per incrementare la valenza etica e la sostenibilità ambientale delle nostre etichette, perché siamo fortemente convinti che biodiversità, sostenibilità e naturalità, insieme all’innovazione, costituiscono strumenti indispensabili per rafforzare la reputazione di un territorio caratterizzato da una plurisecolare identità enologica“.