Le realizzazioni immobiliari, destinate a ridurre il sovraffollamento (in aggiunta ad una serie di provvedimenti legislativi che hanno avuto l’effetto di una diminuzione delle reclusioni carcerarie) sono consistite nella creazione di nuovi istituti, o di nuovi padiglioni all’interno di istituti esistenti, o in completamenti e lavori vari e sono state affidate dal 2010 a Commissari appositamente delegati e dal 2013 ad un ‘Commissario straordinario del governo’, il quale, per disposizione legislativa, ha cessato le funzioni il 31 luglio 2014, in anticipo rispetto alla data originariamente stabilita del 31 dicembre 2014.
I risultati finali dell’atbtività dei commissari vengono considerati deludenti rispetto agli obiettivi di grande rapidità ed efficacia attesi dai loro interventi.
In termini finanziari, si è rilevato che, rispetto ai 462,769 ml assegnati ai commissari nel periodo 2010-2014 dal bilancio dello Stato, solo 52,374 ml (l’11,32 per cento circa) risultano essere stati spesi alla data della cessazione dell’incarico dell’ultimo commissario (31 luglio 2014). La differenza, di 410,395 ml, è stata rimessa, in data 29 dicembre 2014, all’entrata dello Stato per la riassegnazione ai competenti Ministeri, che dovranno gestire il seguito delle attività interrotte con la conclusione del commissariamento.
I nuovi posti detentivi creati con i vari interventi immobiliari dei commissari sono stati, alla fine del 2014 – in base alle informazioni aggiornate del Ministero della giustizia-DAP – soltanto 4.415 rispetto agli 11.934 previsti; posti che entro il 2016 dovrebbe raggiungere il totale di 6.183 (pari al 51,81 per cento delle previsioni).
Gli sforzi dell’attività dei commissari delegati e del commissariamento straordinario nel settore dell’edilizia penitenziaria, mostrano come non sia servito procedere alla nomina di un commissario per eliminare o correggere adeguatamente disfunzioni e carenze dell’azione amministrativa ordinaria.