Appuntamento al PAN di Napoli per conoscere il progetto vincitore del concorso
Volge al termine la seconda edizione del premio “La convivialità urbana” promossa dall’associazione Napoli Creativa, presieduta dall’architetto Grazia Torre. Venerdì mattina (ore 10.30) al Pan si conoscerà il miglior progetto sul Casale di Posillipo che più degli altri avrà saputo interpretare i quattro criteri dettati dal bando: riqualificazione, design, ambiente e società. Il vincitore sarà individuato sommando i voti di preferenza del pubblico che ha visitato la mostra nei 15 giorni di esposizione e quelli della giuria tecnica composta da Grazia Torre, Claudio Claudi (preside facoltà Architettura Federico II), Gennaro Polichetti (presidente dell’Ordine Architetti), Francesco Cesaro (tesoriere dell’Ordine), dall’urbanista Giacinta Jalongo, da Aldo Zaccà (direttore I Municipalità Chiaia-Posillipo) e Giuseppe Parità, l’architetto vincitore della scorsa edizione. Sedici i progetti in gara: il primo classificato riceverà un premio in denaro di 2mila euro offerto dalla SudTirol Bank mentre al secondo classificato andranno mille euro offerti dall’azienda Berti parquet. Info sul sito www.premiolaconvivialitaurbana.it. Napolicreativa è un’associazione napoletana, presieduta dall’architetto Grazia Torre, nata per promuovere eventi legati all’architettura ed al design sostenibili. In particolare con il premio “La convivialità urbana”, giunto alla seconda edizione.”Questo premio sulla convivialità urbana – ha commentato la presidente dell’associazione Napoli Creativa, Grazia Torre – è un felice esperimento di architettura partecipata, nato lo scorso anno, con lo scopo di stimolare un dibattito tra professionisti del settore, istituzioni e soprattutto cittadini sulla qualità di vita negli spazi urbani”. “E non a caso i vincitori saranno selezionati dai cittadini che diventano così i veri protagonisti delle scelte relative agli spazi che andranno ad abitare – conclude l’architetto Torre – Ci auguriamo, naturalmente, che la condivisione con i cittadini delle scelte urbanistiche e progettuali che riguardano la città, diventi anche da noi una consuetudine e che da questa collaborazione nasca un senso di responsabilità reciproca nei riguardi della nostra povera, martoriata città”.