La Calendula maritima Guss è una rarissima specie erbacea, sopravvissuta a scala globale unicamente in alcuni tratti di litorale della provincia di Trapani. Essa svolge un ruolo chiave nel funzionamento di diversi ecosistemi costieri, contribuendo in maniera importante alla biodiversità complessiva.
Il suo areale ha subito una forte regressione nel corso degli ultimi 150 anni, perlopiù a causa della frammentazione del suo habitat naturale, dovuta all’intensa pressione antropica. Un’altra seria minaccia per la sopravvivenza di questa specie è rappresentata dall’ibridazione con una specie simile, la Calendula fulgida. Per tali ragioni Calendula maritima è inserita nella Lista Rossa delle specie gravemente minacciate di estinzione redatta dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).
Per assicurare la sopravvivenza della Calendula maritima l’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche ha ottenuto un finanziamento di € 1.020.982 dalla Commissione Europea per un progetto, della durata di 48 mesi, in collaborazione con il Dipartimento Regionale dell’Ambiente della Regione Siciliana.
Obiettivo del Progetto è la conservazione di Calendula maritima mediante la rimozione/mitigazione dei principali fattori di minaccia, rappresentati da:
– contrazione e frammentazione dell’areale e degrado delle condizioni stazionali, in particolare a causa della pressione antropica legata alla balneazione;
– inquinamento genetico;
– competizione con piante esotiche invasive.
In risposta alle minacce sopra elencate il progetto LIFE CalMarSi dispiega 29 Azioni (5 Preparazione, 7 Conservazione, 4 Monitoraggio, 10 Divulgazione, 3 Gestione) che nel complesso attueranno le seguenti strategie:
– propagazione in-vitro al fine di ottenere in modo non invasivo il materiale di moltiplicazione di sicura identità genetica per tutte le azioni di diffusione della specie;
– rafforzamento delle popolazioni più depauperate partendo da materiale di origine e identità genetica certe;
– incremento della superficie attualmente occupata dalle diverse popolazioni mediante la creazione di nuovi popolamenti in condizioni più favorevoli e meno disturbate, secondo i principi della Colonizzazione Assistita;
– limitazione e/o eliminazione dei principali fattori locali di disturbo mediante barriere fisiche;
– contenimento della diffusione di piante esotiche invasive (es. Carpobrotus spp.) che competono con C. maritima occupandone gli habitat;
– emanazione di una norma di protezione dedicata esplicitamente alla specie target e valida sull’intero territorio regionale;
– pianificazione partecipata con gli enti locali competenti per i siti che ospitano le popolazioni, con il coinvolgimento delle popolazioni residenti nelle politiche di tutela del proprio territorio;
– aumento della consapevolezza delle popolazioni locali e dei portatori di interesse sulle tematiche di arresto della perdita di biodiversità, con particolare riferimento al caso di Calendula maritima.