Sono in corso interessanti progetti di collaborazione tra ricercatori dell’Ue e della Cina, in particolare in settori come la salute, l’ambiente e i trasporti.
Una solida collaborazione con la Cina nel campo della ricerca e dell’innovazione è uno dei fondamenti delle relazioni Ue-Cina. Questo è evidente in particolare nel Dialogo di alto livello sulla collaborazione per l’innovazione che si propone di promuovere condizioni quadro prevedibili, trasparenti ed efficaci relativamente all’innovazione e di sviluppare azioni congiunte e coordinate per lo sviluppo e l’uso di soluzioni innovative.
Dall’anno scorso enti cinesi hanno partecipato 334 volte ad accordi di borse di ricerca erogate dal 7° Programma quadro, ricevendo finanziamenti dell’Ue per un totale di 32,9 milioni di euro. In tutto, 3 845 ricercatori cinesi sono stati finanziati mediante le azioni Marie Curie (2007-2013) e gli istituti cinesi hanno partecipato a 315 progetti.
Secondo Jianru Cao, primo segretario della Missione della Cina nell’Ue, la collaborazione Ue-cina continuerà a prosperare negli anni a venire. Parlando alla conferenza conclusiva del progetto Chain-reds, finanziato dall’Ue, Cao ha menzionato la strategia di riforma della Cina recentemente pubblicata e intitolata “Accelerare l’implementazione di uno sviluppo guidato dall’innovazione”. La strategia si occuperà degli attuali accordi istituzionali e delle politiche economiche che reprimono l’innovazione e migliorerà l’ordine della concorrenza sul mercato e la protezione giuridica per i diritti di proprietà intellettuale. Farà anche in modo che il programma di S&t nazionale diventi più aperto ai paesi stranieri. Cao ha inoltre osservato che la Cina è ancora al numero tre per quanto riguarda i paesi non-Ue che partecipano a programmi europei di ricerca e innovazione e prevede che la Cina diventerà più attivamente coinvolta in Orizzonte 2020 in futuro.
Anche se il finanziamento automatico del programma non è più disponibile per gli enti cinesi (e altre economie emergenti e paesi industrializzati), la Cina rimane un partecipante fondamentale di Orizzonte 2020.
I ricercatori cinesi possono ancora cercare finanziamenti da parte delle proprie autorità nazionali. All’inizio di quest’anno infatti, l’Accademia cinese delle scienze (Cas) ha lanciato il programma partner Cas-eu. L’obiettivo era rafforzare la collaborazione strategica di S&t tra la Cas e l’Ue nel quadro di Orizzonte 2020 offrendo un ulteriore sostegno a istituti della Cas e ad altre enti della Cas che fanno già parte di progetti approvati di Orizzonte 2020. La collaborazione Ue-Cina nel campo della ricerca continuerà a essere rafforzata in futuro, ha osservato Cao e il settore spaziale è particolarmente importante: “La collaborazione spaziale con l’Ue è uno dei pilastri della collaborazione Cina-U.E. A Bruxelles, abbiamo anche un ufficio dedicato allo spazio nella Missione cinese all’Ue. “La Cina è aperta a quello che c’è fuori e tutti i programmi nazionali saranno aperti agli istituti stranieri,” ha concluso Cao.