Da Marzo 2020 ad Ottobre 2021, l’Italia del Covid è completamente cambiata. Dall’emergenza sanitaria, agli ospedali saturi, ai contagi crescenti giorno dopo giorno ad una situazione decisamente migliore dove si sta cercando di tornare alla normalità. Nella “classifica” dei paesi con più morti per Covid, l’Italia non compare più tra i primi.
I paesi con più morti per Covid, l’Italia non è tra i primi in classifica? Marzo 2020
In quel “maledetto” Marzo del 2020, l’Italia aveva registrato dei numeri altissimi di morti per Covid. Giorno dopo giorno il numero aumentava e la situazione era sempre più grave. La classifica stilata da Lab24, infatti, vedeva il nostro paese avere un numero di vittime addirittura superiore a quello della Cina ovvero la nazione dove il virus è nato e si è poi espanso. La giornata del 23 Marzo 2020 sarà ricordata come la peggiore con 100 morti per milione di abitanti (o 10 per 100mila), più del doppio della Spagna, quasi 10 volte il numero della Francia.
La situazione attuale
Ad ottobre 2020, però, la situazione si è capovolta. L’Italia grazie alle sue misure contro il virus ha invertito la rotta e nella attuale classifica si trova oltre il 15esimo posto. L’emergenza, infatti, si è spostata soprattutto nei paesi dell’Est Europa (dall’Ungheria alla Bosnia, dalla Romania alla Repubblica Ceca) ma non solo con nazione come Perù, Colombia o Brasile.
Non è finita
La situazione è quindi migliorata ma non sanata. Basti pensare che nella zona geografica dell’Europa Occidentale, l’Italia è il secondo stato per numero di vittime con il per nulla ambito primato che attualmente appartiene al Belgio. Insomma, c’è ancora molto da fare perché la battaglia al virus non avrà vincitori né vinti fino a quando il virus non sarà stato debellato completamente.
In questa pandemia, un grande ruolo è quello dei vaccini, un discorso che sembra ripetersi più e più volte ma è un dato a dir poco oggettivo e deve essere ribadito: nei paesi in cui la copertura vaccinale è più alta, il numero di vittime scende in maniera drastica.
Infine, le regole vanno sempre rispettate e che l’attenzione dee essere sempre alta: il governo italiano per esempio ha scelto una linea di grande cautela negli ultimi mesi, con l’obbligo di mascherine al chiuso e l’estensione del green pass a ogni attività sociale, incluso il contestato obbligo nel mondo del lavoro. I numeri gli stanno dando ragione.