Come sarà la città del futuro e quale gestione richiederà? Negli anni Ottanta la tecnologizzazione anche dei più piccoli processi era il fil rouge che univa fantasia e progettualità. Dopo quarant’anni le soluzioni più gettonate uniscono elevati livelli di digitalizzazione a istanze ecologiche. Pensare che esista un unico modello per gestire una città è quanto di più sbagliato possa esserci com’è sbagliato etichettare le città come “difficili”. A dirlo sono Salvatore Iaconesi e Oriana Persico che nel loro libro “Incuria” rivelano la loro originale idea per la gestione della città del futuro.
La città del futuro e la sua gestione
Artisti, ricercatori e docenti universitari, Iaconesi e Persico propongono l’idea di un nuovo abitare. Partendo da Roma, dove vivono, si allargano a tutte le città del mondo. Un’idea in cui la relazione e la cura sono alla base di una nuova economia e del rilancio di una tra le città generalmente considerata troppo complessa per essere ben amministrata. Partendo dalla diversità, intesa come valore, e dalla capacità di reinventarsi, i due autori ribaltano luoghi comuni, offrono nuove strade e lo fanno attraverso il cinema. Fellini, Pasolini, Mastroianni, il ragionier Fantozzi, i personaggi che ruotano intorno al Marchese del Grillo, sono i portatori di uno straordinario modello di innovazione. Un modo nuovo di concepire l’abitare una città che Salvatore e Oriana sono stati invitati a illustrare dalla presidenza slovena del Consiglio europeo in occasione del Congresso “The future of living”. Intanto, di città del futuro, tra ambiente e modernità, ne hanno parlato con noi.