L’Italia ha ospitato, in una serata aperta a tutti, l’anteprima esclusiva dei primi episodi della terza stagione de “La Casa di Carta” in Piazza Affari a Milano.
E quando Netflix fa le cose, le fa sul sul serio e in grande stile.
Cuscini neri con disegnato il volto di Dalì per agevolare la visione da seduti, bottigliette d’acqua per arginare il caldo, maschere e tute a tema: Piazza Affari è stata letteralmente presa d’assalto in occasione dell’evento, andato in scena alla vigilia dell’uscita ufficiale della serie, prevista per il 19 luglio, da fan provenienti da ogni parte del Paese.
E come sempre, la casa di produzione ha deciso di fare le cose come si deve, installando una statua raffigurante l’iconica maschera di Dalì, in tuta rossa -simbolo della serie spagnola- la divisa dei personaggi durante la rapina alla Zecca di Madrid, accanto al celebre “Dito medio” di Maurizio Cattelan.
Netflix ha presentato con queste parole l’evento su Facebook (https://www.facebook.com/events/1080801658975456/): la scelta di Milano e di Piazza Affari per promuovere la serie non sono casuali:
“Il 18 luglio la banda suonerà l’adunata, rispondete per assistere in anteprima assoluta a La casa di carta: Terza Parte. Più diretta di una telefonata del Professore. Più rumorosa di una risata di Denver. Più sobria dei completi di Nairobi. La chiamata è fissata per le 21:30 in Piazza Affari con la proiezione delle prime due puntate della nuova stagione. E se pensate che il luogo scelto sia casuale… non c’è scelta del Professore che lasci spazio al caso. L’anteprima è aperta a tutti fino a esaurimento posti. Ma proprio a tutti. Anche ad Arturito. Solo che a lui non lo abbiamo detto“.
E a questo messaggio non si poteva che rispondere con un assordante Sì e continuando con: “Una mattina mi sono alzato….” e la canzone cantata a squarciagola dai presenti in piazza fa davvero un certo effetto, come rivedere sul grande schermo anche se solo in flashback, “Berlino” uno dei personaggi più amati della serie, tra gli scalpiti di gioia dei presenti.
L’evento di Facebook contava oltre 4mila partecipanti e quasi 13mila persone interessate, segno che La Casa di Carta ha fatto breccia e di brutto anche negli spettatori italiani.
Circa Cinquemila persone accorse, le autorità ad un certo punto dato il sovraffollamento, hanno bloccato per ragioni di sicurezza, tra il malcontento diffuso, il flusso dei fan che continuavano ad arrivare.
Una mega proiezione, uno show unico, quello dedicato alla serie evento che ha conquistato migliaia di telespettatori, in uscita sulla piattaforma di streaming con i nuovi episodi: Piazza Affari per una sera si è trasformata nella Zecca Spagnola, strano che nessun presente abbia improvvisato un’entrata ad effetto a Palazzo Mezzanotte con furto dell’incasso della Borsa annesso. Forse il deterrente principale è stato l’assenza di un piano perfetto messo a punto dal Professore e relativa preparazione a sua cura.
L’evento oltre ad aver colpito al cuore il capoluogo lombardo, ha avuto alcune serate gemelle tra cui quella di Madrid e quella di Tel Aviv.
Ma perchè tanto successo per “La Casa di Carta”?
Il segreto della serie sta sicuramente nella trama, nei personaggi e nei colpi di scena ma soprattutto nel raccontare una forza anti sistema, la cosiddetta “Resistenza”, che non vuole nuocere, ma semplicemente dimostrare come lo Stato e il Governo in generale spesso si prendano gioco dei cittadini (celebre il dialogo tra il Professore e l’ispettore sulle iniezioni di liquidità…).
La serie vuole in qualche modo far comprendere come alcune dinamiche tipiche del capitalismo e della “dittatura del denaro”, rendano intoccabili alcune figure di rilievo che sono lì per merito e a esclusiva tutela dei cittadini e come invece il cittadino comune sia sempre più spesso martoriato dal sistema e in particolar modo, come ovviamente non goda dell’agio , ma soprattutto e cosa ben più grave, degli stessi diritti dei potenti di turno.
“La Casa de Papel” con i suoi excursus, con le location in cui si riunisce la banda così familiari e così calde, con le storie di uomini e donne del popolo, con l’esternazione di affetti e sentimenti veri, riesce a farci sentire parte integrante del gruppo.
La varietà e scelta dei protagonisti è superba e anch’essa non lascia nulla al caso, ognuno di noi ha il suo personaggio preferito, quello in cui si identifica, quello che adora e quello che detesta.
Con un’altalena di situazioni ed emozioni uniche “La Casa di Carta” ci trascina in un vortice in cui ci riconosciamo, di cui vorremmo essere partecipi e in cui siamo assolutamente complici di azioni che sappiamo essere totalmente fuori dalla legalità, ma che reputiamo comunque assolutamente giuste.
Questi sono solo alcuni degli aspetti che hanno determinato lo strepitoso successo della serie che tra l’altro capita in un momento storico totalmente azzeccato….
E’ proprio il caso di dirlo non vediamo l’ora di assaporare la terza e -voci ci confermano già- una quarta parte e aggiungerei: “O partigiano portami via, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao….o partigiano portami via, che mi sento di morir…”
“Noi siamo la Resistenza” cit.