La campagna vaccinale per i bambini contro il Covid 19 è partita. Dovrebbe decollare proprio in questi giorni, ormai, anche se la sua nascita è stata contrassegnata da tanti timori e perplessità. La solita ridda di opinioni favorevoli e contrarie si sono rincorse a perdifiato con il risultato che la gente comune ci capisce sempre meno.
Si è aspettato tanto prima che le autorità sanitarie internazionali approvassero il vaccino giusto per poter vaccinare la fascia di età dai 5 agli 11 anni che piano piano stava diventando veicolo primario del virus nelle famiglie soprattutto importandolo dalla scuola assiduamente frequentata.
Perché, diciamocelo francamente, la scuola ed i mezzi di trasporto pubblico urbano sono e restano il veicolo preferenziale di circolazione del virus. I luoghi dove è più difficile operare controlli validi e dove per situazioni di promiscuità quasi obbligatoria il coronavirus va a nozze.
La campagna vaccinale per i bambini contro il Covid 19: percentuali e numeri
Come si può osservare dal grafico la percentuale, ma anche i numeri assoluti, di vaccino pediatrico distribuito finora è estremamente basso ma siamo oggettivamente all’inizio di questa nuova fase della campagna. La popolazione potenzialmente ricevente il vaccino in età pediatrica è molto più grande e questo ci si augura sia solo un inizio.
L’incidenza della campagna vaccinale in Italia è stata molto più ampia che in tutto il resto d’Europa, si sa ormai per certo. Questa ulteriore sfida è importantissima perché investe i bambini cui tutti teniamo in maniera esponenziale e che vorremmo mai fossero sfiorati dal contagio.
Fino a che non ha fatto capolino la variante Delta l’incidenza sui bambini era abbastanza bassa, ma questo è un virus subdolo e muta in continuazione ed i dati ci avevano già cominciato a dire da un po’ di tempo che il contagio ai bambini era in trend ascendente e quindi bisognava correre ai ripari.
“La variante Delta sta facendo registrare un aumento dell’incidenza dei casi pediatrici”. “Noi pediatri vogliamo essere vicini ai genitori e agli adolescenti, favorendo una consapevole adesione alla vaccinazione, attraverso la corretta informazione e il contrasto alle fake news”.
Annamaria Staiano Presidente Società Italiana di Pediatria
A maggior ragione dopo l’arrivo della variante Omicron la situazione si sta facendo via via più complicata anche perché si tratta di esplorare nuove implicazioni con i numeri degli indici pandemici che non accennano a ritornare nella norma.
La campagna vaccinale per i bambini contro il Covid 19: distribuzione territoriale
Anche questo secondo grafico è molto eloquente e non bisogna certo attardarsi molto nello spiegare cosa stia succedendo. Due parole solo per gli irriducibili no vax che, ovviamente, non hanno fatto mancare di far sentire la loro parola.
I bambini non si toccano hanno gridato sempre molto forte e noi siamo d’accordo ma chi non li deve toccare è il virus non il vaccino.