Un affare da 400 milioni di euro, in realtà mai partito. La delibera su “global service”, al centro dell’inchiesta che ha portato all’emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare, intendeva affidare a un unico gestore, come avvenuto in altre città , l’appalto per una serie consistente di lavori pubblici e manutenzioni di competenza del Comune. La delibera fu varata ma il relativo appalto non è mai partito, a causa della mancanza di copertura finanziaria. Dieci giorni fa, intervistata da Lucia Annunziata a “Mezz’ora”, il sindaco Rosa Iervolino si era soffermata su alcuni passaggi della vicenda. La delibera era stata “sottoposta di corsa ad una commissione contro la corruzione nella pubblica amministrazione, guidata dal prefetto Serra e composta da magistrati. E ci ha detto che andava bene”. Poi era stata anche sottoposta a una commissione di giuristi e alti magistrati, “secondo la quale le norme per la prevenzione degli incidenti sul lavoro non erano ancora forti”. In ogni caso “non abbiamo fatto la gara, non abbiamo fatto assolutamente nulla. E chi vuole imbrogliare non sottopone i documenti approvati a verifiche non dovute”. Ora, sedici ordinanze di custodia cautelare sono state notificate a imprenditori, assessori e a un colonnello della guardia di Finanza a Napoli nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per la manutenzione delle strade, il cosiddetto ‘global service’, oggetto di una delibera, la numero 13 del 2007 di giunta e consiglio comunale per 400 milioni, mai appaltata per mancanza di fondi. Al centro dell’inchiesta l’imprenditore Alfredo Romeo,in carcere; ai domiciliari l’ex assessore Enrico Cardillo, dimessosi nelle scorse settimane; l’ex assessore Giuseppe Gambale; gli assessori Felice Laudadio e Ferdinando Di Mezza, e il provveditore Mautone; il colonnello della Guardia di Finanza Mazzucco, accusato dai magistrati di essere la ‘talpa’ che rivelava agli indagati lo stato dell’inchiesta. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta alla corruzione.Le ordinanze cautelari sono state firmate dai magistrati napoletani, Vincenzo D’Onofrio e Raffaello Falcone Gip di Napoli, che hanno accolto le richieste della Direzione distrettuale antimafia napoletana, guidata dal procuratore Franco Roberti. L’operazione è stata condotta dalla Dia e dai Carabinieri di Caserta.Nell’ordinanza, infine, vi sono anche Paola Grittani, collaboratrice dell’imprenditore Romeo, e altri nomi vicini allo stesso imprenditore. Ci sono anche due parlamentari in carica tra le persone coinvolte nell’inchiesta della Dda di Napol,sono Italo Bocchino (Pdl) e Renzo Lusetti (Pd), secondo quanto appreso da fonti qualificate. Associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Questa, sempre secondo quanto appreso, l’accusa contestata ai parlamentari dal gip del tribunale di Napoli nell’ambito dell’inchiesta su Global Service; secondo quanto si è appreso,i giudici avrebbero chiesto alla giunta delle autorizzazioni la possibilità di utilizzare intercettazioni telefoniche sulle utenze dell’imprenditore Alfredo Romeo relative a conversazioni con Renzo Lusetti (Pd) e Italo Bocchino (An).
17 Dicembre 2008
LA BUFERA “GLOBAL SERVICE” SI ABBATTE SULLE ISTITUZIONI NAPOLETANE
Scritto da Gianni Tortoriello
Un affare da 400 milioni di euro, in realtà mai partito. La delibera su “global service”, al centro dell’inchiesta che ha portato all’emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare, intendeva affidare a un unico gestore, come avvenuto in altre città , l’appalto per una serie consistente di lavori pubblici e manutenzioni di competenza del Comune. La... Continua a leggere