La BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse per la terza volta consecutiva in questo 2024. Il tasso sui rifinanziamenti principali rimane al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%. La decisione, in linea con le aspettative della maggior parte degli analisti, è stata comunicata al termine della riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower.
La BCE e i tassi d’interesse: inflazione ancora troppo alta
La scelta di non aumentare i tassi in questa occasione è stata motivata principalmente dalla persistente preoccupazione per l’inflazione. Nonostante il leggero calo registrato a giugno (8,6% contro l’8,8% del mese precedente), il dato rimane ancora ben lontano dal target del 2% fissato dalla BCE.
Inoltre, il Consiglio direttivo ha voluto prestare attenzione all’impatto che un rialzo dei tassi potrebbe avere sulla fragile ripresa economica in corso nell’area euro.
Mercati in attesa del prossimo rialzo
La decisione della BCE ha avuto un impatto modesto sui mercati finanziari. Lo spread tra BTP e Bund tedeschi è rimasto stabile, mentre la borsa di Milano ha chiuso in leggero rialzo. Gli analisti ritengono che la BCE aumenterà i tassi di nuovo a settembre, con un rialzo di 0,25 punti percentuali. Tuttavia, le previsioni per i prossimi mesi rimangono incerte e dipenderanno dall’andamento dell’inflazione e della crescita economica nell’area euro.
Le conseguenze per famiglie e imprese
Il mantenimento dei tassi fermi da parte della BCE ha conseguenze diverse per famiglie e imprese. Da un lato, le famiglie con mutui a tasso fisso vedranno una riduzione delle loro rate mensili. Dall’altro lato, le imprese potrebbero avere maggiori difficoltà ad accedere al credito. In generale, la decisione della BCE è stata accolta con cautela dagli operatori economici. Si attendono i prossimi mesi per capire se l’istituto riuscirà a domare l’inflazione senza soffocare la ripresa economica.
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