L’UNICEF è sconcertata dal fatto che, mentre inizia un nuovo ciclo di negoziati di pace a Ginevra, i bambini in Siriacontinuano a subire attacchi.
Quello (di due giorni fa) su una scuola ad Ar-Raqqa, nel nord-est della Siria, ricorda ancora una volta che si sta fallendo nei confronti dei bambini siriani.
Negli ultimi giorni, le ostilità nel paese si sono intensificate, daDamasco e Damasco Rurale, ad Aleppo, da Hama a Ar-Raqqa, molti civili sono stati uccisi e feriti e le famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case alla ricerca di sicurezza; secondo quanto riportato, gli attacchi sulla scuola ad Ar-Raqqa, che stava dando rifugio a famiglie sfollate interne, ha ucciso 53 civili, fra cui 12 bambini.
Si sta privando ai bambini, continua l’Unicef, del loro diritto fondamentale alla vita,li stiamo privando del loro diritto all’istruzione; questi eventi ci ricordano ancora una volta che non esiste un luogo sicuro per i bambini in Siria: sono sotto attacco.
Tutte le parti in conflitto, e coloro che possono esercitare influenza sulle stesse, devono raddoppiare il loro impegno per trovare una soluzione politica che possa porre fine a un conflitto che non sta lasciando altro che morte e distruzione sulla sua strada.
L’UNICEF ricorda a tutte le parti coinvolte militarmente in Siria che hanno la responsabilità di proteggere e tutelare le vite dei bambini e delle loro famiglie.
Le infrastrutture civili, fra cui le scuole e gli ospedali, dovrebbero essere protette, a prescindere da chi controlla l’area.